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Reati online contro minori: quest’anno sono in aumento del 132%

Reati online contro minori: quest’anno sono in aumento del 132%

Revenge porn, cyberbullismo, pedofilia, e challenge come la Blue Whale. +77% dei casi di reati online nel 2020, ecco il Report della Polizia Postale.

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Revenge porn, cyberbullismo, pedofilia, e challenge come la Blue Whale. +77% dei casi di reati online nel 2020, ecco il Report della Polizia Postale.

Pedopornografia, adescamento online, estorsioni sessuali, revenge porn, cyberbullismo e truffe sono le aggressioni online più diffuse subite dai più piccoli. Nel 2020 questo tipo di reati ha registrato un aumento del 77% e, in particolare, i casi di pedopornografia online sono aumentati del 132%. I dati, inoltre, sono probabilmente falsati, poiché molti ragazzi non denunciano e il numero di vittime potrebbe essere molto maggiore di quello riportato dalle autorità.

Questi i numeri inquietanti riportati dalla Polizia Postale in uno dei suoi report, diffuso in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. Subito è arrivata la risposta del Ministero dell’Interno, che annuncia una politica di contrasto maggiore già a partire da quest’anno nei confronti di queste condotte. Negli scorsi anni reati di questo tipo avevano destato preoccupazione, ma nel 2020, con il lockdown e la sempre maggiore presenza dei ragazzi online la situazione non ha fatto che aggravarsi. Sono aumentati l’isolamento sociale, la monotonia, l’impossibilità di avere relazioni che non siano mediate da uno schermo. I bambini, come tutti sappiamo, si sono ritorvati a passare giornate intere chiusi in casa con le loro famiglie, senza la possibilità di passare del tempo a scuola con i loro coetanei o di poter fare sport e altre attività ricreative. Sicuramente il mondo del digitale e della tecnologia sono stati preziosi per aiutare i più piccoli a reggere meglio l’isolamento e a non rimanere indietro con il loro percorso scolastico tramite la, discussissima ma indispensabile, didattica a distanza. Il mondo del digitale e dei social è però pieno di insidie.

Non solo vittime, ma anche autori di reati. Negli ultimi 5 anni i minori denunciati per aver commesso reati online è cresciuto del 213%. I ragazzi non sono immuni all’ampio fenomeno del revenge porn, che non coinvolge solo gli adulti. Sono moltissime le chat private dove gli adolescenti si scambiano immagini e video a sfondo sessuale delle loro ex fidanzate con il resto del gruppo. Il Report della Polizia evidenzia, inoltre, quanto si sia abbassata l’età delle vittime di questo tipo di comportamenti. È infatti la fascia 0-9 anni a rischiare di più di subire estorsione sessuale online.

Da questi dati emerge una realtà drammatica e un grandissimo bisogno di maggiore consapevolezza nell’uso della rete e di maggiore attenzione all’educazione digitale, alla media literacy e al digital divide. La tecnologia è diventata un’arma a doppio taglio. Da una parte ha permesso di aiutare i bambini a non perdere le lezioni scolastiche o un minimo di occasioni socialità e svago che con la pandemia si erano drasticamente ridotte. Dall’altra la maggior parte dei reati si è verificata tra bambini e ragazzi molto piccoli che venivano lasciati per ore da soli davanti al computer o al tablet e potevano navigare in maniera incontrollata. Come ha dichiarato Nunzia Ciardi, direttrice del servizio Polizia Postale, al Fatto QuotidianoLa cosa pericolosa è che questi ragazzi hanno una consapevolezza molto labile, non si rendono conto dei reati che stanno compiendo, questo non può che allarmarci perché vuol dire che non hanno la minima educazione su come stare in rete.” Stare dietro uno schermo e percepirlo come una barriera che ci mette al riparo dalle conseguenze, troppo spesso molto pericolose per quella determinata fascia d’età, delle nostre azioni.

#FacceCaso

Di Beatrice Offidani

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