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Le città italiane diventano “smoke free”. Giovany, preparatevi entro il 2025!

Le città italiane diventano “smoke free”. Giovany, preparatevi entro il 2025!

La prima città “smoke free” italiana è Milano: vediamo in quale direzione si viaggerà per tutelare la salute di tutti, respirando aria nuova! Le citt

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La prima città “smoke free” italiana è Milano: vediamo in quale direzione si viaggerà per tutelare la salute di tutti, respirando aria nuova!

Le città “smoke free” sparse nel mondo si erano già apertamente dichiarate da un po’ di tempo. Ma la voglia di aria sana si concretizza anche in Italia, stravolgendo la cultura di una città in nome della salute pubblica.

E nello stivale la lotta contro il fumo inizia proprio dal Nord Italia, a Milano: dopo la consueta legge antifumo – la Legge Sirchia – che costituisce il divieto di fumare nei luoghi al chiuso, la capitale lombarda diventa capolista di un nuovo modus vivendi cittadino auspicato da tanto.

È un cambiamento green che non lascia di certo indifferenti e che, entro il 2025, amplierà il suo raggio in tutti i luoghi pubblici all’aperto.

Attualmente è entrato in vigore il divieto di fumo alle fermate dei mezzi pubblici, negli stadi, nei parchi, nelle aree dei cani e strutture sportive secondo il nuovo “Regolamento per la qualità dell’aria”.

E dopo? Si potrà fumare all’aperto solo in luoghi isolati e con un distanziamento di almeno dieci metri dagli altri.

Insomma, un bel salto radicale approvato dal Comune della città sulla scia dei divieti di fumo già approvati in alcuni litorali italiani: divieto assoluto in acqua e sulla battigia, mantenendo una distanza di 200 metri dalla riva.

E se per noi la regola “smoke free” poteva risultare un’idea troppo lontana, a Tokyo non ci si può accendere una sigaretta neanche passeggiando. O meglio, nelle strade laterali la capitale giapponese ha creato delle aree apposite per tutti i fumatori, che altrimenti rischierebbero multe salatissime.

New York è della stessa opinione nipponica dal 2011: qui i fumatori devono rispettare una distanza di trenta metri dalle entrate dei palazzi per cui no fumo in parchi, cortili, scuole e ospedali.

Avvertenze: una città “smoke free” non nuoce gravemente alla salute.

#FacceCaso

Di Eleonora Santini

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