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Il mio Hijab ha una voce e tu dovresti proprio ascoltarla, FacceCaso!

Il mio Hijab ha una voce e tu dovresti proprio ascoltarla, FacceCaso!

Jodie Bateman e la sua battaglia contro gli stereotipi sul velo, sull' Hijab, per guadagnare la propria libertà come donna musulmana. Jodie Bateman è

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Jodie Bateman e la sua battaglia contro gli stereotipi sul velo, sull’ Hijab, per guadagnare la propria libertà come donna musulmana.

Jodie Bateman è una giovane fotografa di belle arti, classe 1995. Nata e cresciuta nella periferia di Londra, si è convertita all’Islam nel 2017. Nel 2018 ha dato inizio al suo progetto “My Hijab Has A Voice” (Il mio Hijab ha una voce). L’hijab è il tradizionale velo indossato da alcune donne musulmane che copre capelli ed orecchie, lasciando scoperto solo il volto.

Bateman dopo la sua conversione ha deciso di focalizzare la sua arte sugli stereotipi che circondano i musulmani-specialmente il genere femminile- in Occidente. Il suo scopo è quello di sensibilizzare riguardo le difficoltà che affrontano tutti i giorni lei e le sue compagne musulmane, sperando di portare un cambiamento all’interno della società.

Il lavoro della Bateman

Secondo la giovane artista, la fotografia è capace di trasmettere messaggi sociali, ma è anche un ottimo modo per condividere i suoi sentimenti personali.
Il suo lavoro si interessa particolarmente di come le donne musulmane abbiano molta poca rappresentanza all’interno del mondo delle arti visive, specialmente a causa della loro scelta di coprirsi e del loro stile di vestiti.
Bateman fotografa se stessa e la sua famiglia in una sincera ed intima esplorazione delle esperienze vissute dalle giovani musulmane. I soggetti sono rappresentati in pose che rimandano a dipinti storici, dove le donne spesso venivano rappresentate come oggetti o ipersessualizzate. Nei suoi lavori invece, le modelle sono completamente vestite e coperte col velo, riuscendo comunque ad essere accattivanti e ad avere uno sguardo penetrante. Inoltre indossano vestiti colorati che vanno dal rosa, al viola, all’azzurro, per andare contro alla tipica raffigurazione delle donne in hijab che spesso vengono rappresentate indossando solamente abiti neri.

Messaggi importanti

Bateman scatta queste immagini nella quotidianità di casa sua, in un tentativo di umanizzare le ragazze musulmane che spesso vengono ridotte ad un pezzo di stoffa, al velo che indossano. Ma il velo non è solo un pezzo di stoffa afferma la fotografa inglese: “L’hijab non ci ferma dall’integrarci con la società, al contrario è ciò che ci aiuta a vivere più tranquillamente e ad essere più libere”.

Donne e media

Ciò di cui la società occidentale ha bisogno di cambiare al momento, è il come le donne musulmane vengono rappresentate nei media: “I media continuano ad alimentare questa concezione di noi come oppresse, indottrinate dai nostri mariti e dalle nostre famiglie” continua in un’intervista. “io sono molto a mio agio mentre cammino tra le persone, amo me stessa ed il mio corpo, e mi sento lontana dagli sguardi degli uomini e dalle loro molestie. Sono felice e sicura di me stessa”.

Guardando in molte le foto di Bateman, noterete un cavo serpeggiare ai piedi dei soggetti. Non è un caso.
è un segnale per far capire che a premere il pulsante dello scatto sono le protagoniste: giovani donne musulmane, che indossano fieramente il proprio velo, e che hanno in mano il controllo delle loro vite.

#FacceCaso

Di Alice Fuschiotto

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