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Bangladesh; altro che vigili, la patente la controllano gli studenti

Bangladesh; altro che vigili, la patente la controllano gli studenti

Migliaia di studenti bengalesi sono scesi in strada per verificare la validità della patente di chi è al volante. Volontariato? Non esattamente… “Fav

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Migliaia di studenti bengalesi sono scesi in strada per verificare la validità della patente di chi è al volante. Volontariato? Non esattamente…

“Favorisca patente e libretto di circolazione per cortesia” è sicuramente la frase preferita dai vigili urbani di mezzo mondo. Ma che succede se a dirla non sono gli agenti della polizia municipale ma delle persone comuni come ad esempio dei semplici studenti?

È quello che è successo a Dacca, capitale del Bangladesh, dove migliaia di ragazzi hanno occupato gli incroci stradali della città per controllare la validità delle patenti di alcuni automobilisti. Quella che a molti di voi potrà sembrare un’opera di volontariato, però, non è altro che una protesta.

Con questa iniziativa, infatti, i giovani bengalesi hanno voluto esprimere tutto il loro disappunto nei confronti dei numerosi incidenti stradali che solamente l’anno scorso sono costati la vita ad oltre 4.000 persone (oltre a ferirne ben 16.000).

In altre parole con questa manifestazione pacifica gli studenti del Bangladesh hanno voluto lanciare un messaggio ai propri governanti. E il messaggio è: “visto che non siete in grado di garantire agli abitanti la sicurezza che meritano, allora vorrà dire che lo faremo noi”.

D’altro canto pare che il numero così alto di casi di omicidio stradale sia dovuto al fatto che nello Stato asiatico tantissime persone (circa due milioni e mezzo) guidano senza possedere la patente. Dunque verificare la validità del documento di guida di chi è al volante sembra essere il modo migliore per scongiurare o comunque diminuire le tragedie stradali.

Naturalmente il governo del Bangladesh non è d’accordo e in risposta ha addirittura lasciato il Paese senza connessione internet da cellulare per 24 ore nel tentativo di ostacolare l’organizzazione delle proteste via social.

I ragazzi, però, non si sono arresi e nel far valere le proprie ragioni si sono scontrati anche con quelle forze dell’ordine che stanno tentando di rimpiazzare. Insomma, la situazione sembra sul punto di degenerare. E pensare che per evitare tutto questo bastava essere prudenti alla guida; in altre parole bastava Facce(più)Caso.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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