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Sono stata al Bishwa Ijtema, il secondo più grande festival musulmano del mondo

Sono stata al Bishwa Ijtema, il secondo più grande festival musulmano del mondo

Domenica scorsa (12 gennaio) si è concluso il Bishwa Ijtema. Il secondo più grande festival islamico del mondo. Uno spettacolo più unico che raro. A

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Domenica scorsa (12 gennaio) si è concluso il Bishwa Ijtema. Il secondo più grande festival islamico del mondo. Uno spettacolo più unico che raro.

A Tongi, non lontano da Dacca, la capitale del Bangladesh, ogni anno si tiene il Bishwa Ijtema. Un festival che ogni anno raccoglie 1.5 milioni di pellegrini musulmani. Un’enormità difficile da immaginare e sconvolgente da osservare. Nonostante la sua grandezza questo appuntamento rimane piuttosto sconosciuto al resto del mondo!

Noi stavamo quasi per rinunciare, troppo traffico a Dacca, troppo casino, troppa stanchezza dopo quasi tre settimane di viaggio in Bangladesh. Per fortuna abbiamo avuto la forza di arrivare, mai nella vita avevo assistito a qualcosa di così tanto spettacolare.

Bishwa Ijtema

Si chiama così, Bishwa Ijtema, uno dei festival islamici più grandi del mondo, secondo solo quello all’haji ovvero il pellegrinaggio dei fedeli islamici a La Mecca. Incredibile di come se ne senta parlare così poco.
Ogni anno arrivano a Tongi un milione e mezzo di credenti in pellegrinaggio da 151 paesi diversi. Un numero enorme di persone si ritrova qui per pregare insieme.

Il festival dura circa 3 giorni durante i quali i pellegrini pregano insieme recitando versi del Corano. Il tutto finisce con una preghiera conclusiva durante la quale si chiede ad Allah la pace nel mondo. Io ho assistito solamente alla parte finale.

La stazione dei treni

Il luogo in cui è più semplice per una banale turista come me assaporare questo festival è la stazione dei treni. Infatti, proprio dalla lì dopo la preghiera finale, migliaia di pellegrini cercano di prendere il treno per le più disparate destinazioni. La cosa interessante è che in questo caso il concetto di “prendere il treno” è da rivedere. Il treno viene letteralmente assaltato in un momento di follia generale. Ogni centimetro quadrato del mezzo sarà in pochi minuti riempito da giovani e anziani pellegrini. Alla vista è uno spettacolo, si tratta di qualcosa che solo qui potrebbe succedere in una assenza totale di regole per la gestione del tutto.

Le foto dal festival

Le foto scattate durante questo festival sono così uniche ed irripetibili che se vendute sono anche parecchio care. Per questo fotografi internazionali delle principali testate sono inviati qui. Allo stesso tempo anche una miriade di improvvisati fotografi e fotografe cinesi, taiwanesi e giapponesi si affollano per scattare le foto migliori.

Il contesto che si crea è tra i più fotogenici che io abbia mai visto in vita mia, e non è un caso che fotografie scattate qui negli scorsi abbiano vinto importanti premi internazionali. Anche io mi sono cimentata e ho fatto del mio meglio, pur essendo una banale turista!!

No alle donne

Come si vedrà dalle immagini, il festival è riservato agli uomini così come previsto dalla religione. Le donne che hanno accompagnato i propri mariti fino a Tongi rimangono nelle case o in luoghi predisposti per loro.
Per questo esatto motivo la mia presenza, come quella di altre donne (poche) che come me erano lì a fare le turiste o le fotografe ha destato una certa attenzione. Penso di non essere stata così tanto popolare nemmeno quella volta che a 19 anni sono per sbaglio finita sul tg regione. Scherzi a parte, come spesso accade nei miei viaggi la mia pelle pallida finisce per fare un effetto calamita per gli occhi. In meno di un minuto mi sono ritrovata contornata da ragazzi e uomini che educatamente mi fissavano, senza dire niente, senza muoversi.

 


Poi piano piano uno prendere coraggio e chiede una foto e così per i 10 minuti successivi ho provato quello che provano le star quando camminano per strada. Penso di aver fatto una cinquantina di foto con persone diverse nel giro di pochissimi minuti. Se non avessi deciso di fermarmi probabilmente la fila di persone non sarebbe mai finita. In ogni caso, gli occhi non si sono mai scollati da me nemmeno un istante.

Solo una parte

Ovviamente lo spettacolo della partenza a fine festival è incredibile, ma è solo un assaggio di ciò che il festival rappresenta. Noi non ci siamo nemmeno addentrati all’interno nei luoghi di preghiera ma su internet le immagini sono incredibili. Certo è che per dei turisti come noi non è facile organizzare una visita a Tongi durante il festival: solo grazie all’aiuto di un’agenzia locale siamo riusciti a prenotare un stanza di hotel da cui poter accedere facilmente alla stazione dei treni.

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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