Teensleep, progetto immaginato per le scuole superiori, sbarca in Italia. Precisamente a Brindisi, dove a testarlo saranno gli studenti del liceo Majo
Teensleep, progetto immaginato per le scuole superiori, sbarca in Italia. Precisamente a Brindisi, dove a testarlo saranno gli studenti del liceo Majorana.
E se dormire di più aiutasse a studiare di più?
Vi ricordate quando vi abbiamo parlato di Teensleep? È un progetto, partito qualche mese fa in alcune scuole in giro per il mondo, che serve a sperimentare quanto segue: se uno studente dorme di più, rende di più?
Beh, adesso quel progetto è arrivato anche in Italia, e precisamente all’Istituto tecnico industriale Majorana di Brindisi. La scuola, che fa capo a Salvatore Giuliano, già sottosegretario all’istruzione per il Movimento 5 stelle, sarà infatti la prima nel nostro paese a sperimentare Teensleep.
In cosa consiste Teensleep?
Semplice, si spostano le lancette dell’orologio della scuola: inizio lezioni alle 9.00 e non più alle 8.00.
E ci sono benefici?
Assolutamente sì, a sentire Giuliano: “In alcuni grafici che considerano indicatori di abbandono scolastico, questa sperimentazione ha dato delle ottime evidenze: i ragazzi più riposati e meno stressati vivono con positività il tempo passato a scuola e sembrano non essere sfiorati dall’idea di abbandonarla.”
“E tutto ciò è stato possibile posticipando l’ingresso di solo un’ora”.
Parola all’esperto di sonno
A supporto dell’ipotesi del preside, anche le dichiarazioni del Dott. Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno all’Ospedale San Raffaele di Milano: “Con la pubertà arrivano cambiamenti dell’orario biologico che portano i ragazzi ad addormentarsi più tardi di adulti e bambini”, ha spiegato al Corriere della Sera.
“C’è un rilascio ritardato di melatonina che porta i ragazzi ad essere un po’ più gufi. Questo sfasamento sposta in avanti il ritmo sonno-veglia. Anche se vanno a letto alle 10, difficilmente si addormenteranno prima di un paio d’ore: è inevitabile che al mattino presto siano meno recettivi”.
Buon sonno a tutti i ragazzi, dunque! E che la sperimentazione possa presto dare dati incoraggianti, in modo da poter partire in altre scuole del paese.
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