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Insegnanti in protesta contro la Buona Scuola bis

Insegnanti in protesta contro la Buona Scuola bis

La Sinistra italiana e gli studenti organizzanti scrivono chiedono l’abrogazione della Legge 107. #FacceCaso. Da qualche giorno in Parlamento, si è t

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La Sinistra italiana e gli studenti organizzanti scrivono chiedono l’abrogazione della Legge 107. #FacceCaso.

Da qualche giorno in Parlamento, si è tornati a parlare della seconda ondata di riforme previste dalla Legge 107. Arruolamento e valutazione, esami scolastici, infanzia, sostegno, scuole italiane all’estero, diritto allo studio, istruzione professionale.. i temi della riforma bis sono davvero importanti e come sempre hanno suscitato la disapprovazione dei docenti che si sono riuniti a Montecitorio per protestare.

Nel testo stilato dai 65 movimenti contrari alla riforma si legge: “La ministra Fedeli ha dichiarato l’intenzione di proseguire sul cammino tracciato dalla Giannini con la legge 107/2015, anti-democratica e incostituzionale. A distanza di un anno si valutano gli effetti disastrosi nella destrutturazione della scuola statale pubblica, tali da compromettere in alcuni casi l’esercizio del diritto allo studio”.

Per questo i movimenti chiedono “una sospensiva su tutte le deleghe fino a nuove elezioni proclamando lo stato di agitazione permanete del personale docente ed educativo”. Nonostante la Rete sia composta da ben 92 adesioni, non si tratta di un sindacato. “I decreti attuativi contengono sviste macroscopiche, forzature, errori, strumentalizzazioni delle teorie pedagogiche, della continuità didattica e sono, sostanzialmente, tagli mascherati da riforme, che potrebbero danneggiare irreversibilmente il sistema di istruzione pubblico e statale”.

La Sinistra italiana e gli studenti organizzanti scrivono: “Chiediamo l’abrogazione della Legge 107” e sul fronte deleghe: “Non possiamo accettare una riforma degli esami di Stato con l’introduzione di test Invalsi al quinto anno, l’apprendistato all’età di 15 anni, la mancanza di una proposta di legge nazionale sul diritto allo studio. Bisogna ripartire dalla costruzione di una scuola pubblica, gratuita e di qualità”.

Il senatore Fabrizio Bocchino, sempre di Sinistra Italiana ci tiene a sottolineare che: “La richiesta del ritiro della nuova legge sul sostegno non nasce da una posizione preconcetta, ma da un lavoro di approfondita analisi che la Rete dei movimenti ha svolto a Palermo alla fine di gennaio con comitati di genitori e famiglie di ragazzi disabili, gruppi di insegnanti di sostegno e operatori delle scuole”. #FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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