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“The Startup”: la storia del giovane Matteo Achilli sbarca al cinema

“The Startup”: la storia del giovane Matteo Achilli sbarca al cinema

“Noi giovani stiamo scrivendo la storia di Internet. Il fatto che un giovane sia dietro un’impresa di questo genere è la vera innovazione”. Lo chiama

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“Noi giovani stiamo scrivendo la storia di Internet. Il fatto che un giovane sia dietro un’impresa di questo genere è la vera innovazione”.

Lo chiamano lo “Zuckerberg italiano”, Matteo Achilli, ora 25 anni, all’epoca dello sviluppo di “Egomnia” ne aveva 19.
Matteo è un ragazzo romano, proveniente da una normalissima famiglia, disponibilità economiche non illimitate e poco tempo libero a disposizione per pensare al suo futuro e sognare, preso dalla scuola e dai futuri progetti universitari.
Eppure Matteo ha una grande sogno, nato da una brillante intuizione, quello di lanciare una piattaforma digitale che metta in contatto i giovani con le aziende in modo differente:

il ragazzo comincia a lavorare alle sue idee, dando più tardi vita ad “Egomnia”, piattaforma basata non più sulla semplice pubblicazione dei curriculum ma sulla conversione di questi in un punteggio numerico sistemato all’interno di una classifica composta da tutti gli iscritti al sito.

Si tratta di una nuova concezione e rappresentazione del merito alla quale nessuno aveva mai pensato prima, come lo stesso fondatore spiega in un’intervista di qualche tempo fa: “L’idea mi è venuta nell’ultimo anno di liceo quando dovevo, così come i miei compagni, scegliere l’università e si guardava molto alla posizione che l’università stessa aveva nelle classifiche. Da lì l’intuizione di fare il ranking con le persone affinché potesse essere utile per le aziende. Ma sarebbe stato difficile attribuire punteggio ai curriculum se gestiti nel loro formato più tradizionale, quindi abbiamo cambiato le regole del gioco invitando la gente a compilare il cv online in un form guidato come se fosse il profilo di un social network. Si tiene conto del tempo in cui ci si è laureati, delle lingue che si conoscono, e se ci si è laureati nelle prime dieci università italiane in classifica viene conferito un bonus aggiuntivo. Questa idea poi è stata anche brevettata sia in Italia sia negli Stati Uniti”.

Dopo cinque anni, tanto lavoro e tanto impegno, la piattaforma che riscosse subito un inaspettato successo, da lavoratori e aziende, è sempre più grande e strutturata tanto da divenire una start up nota a livello mondiale che vanta centinaia di migliaia di iscritti, come sottolinea la classifica Business Insider, “considerata la Bibbia della nuova economia digitale”, che posiziona Matteo Achilli tra i primi trenta under 30 più potenti al mondo, assegnandogli addirittura il 3° posto.

Nei prossimi giorni la storia di Matteo Achilli approderà anche al cinema.

Infatti Alessandro D’Alatri lancia sul grande schermo “The Startup” (prodotto da Luca Barbareschi con Rai Cinema, in uscita il 6 aprile per 01) che ha ad oggetto proprio la storia del giovane ragazzo romano, partito con poco a soli 19 anni e diventato oggi uno dei giovani imprenditori più influenti al mondo tanto da colpire lo stesso regista che così spiega la sua scelta ai microfoni del Corriere della Sera: “I giovani vanno all’estero, lui è rimasto. E ha portato ricchezza e lavoro a questo paese, l’ho voluto conoscere, Matteo è venuto a casa mia, mi ha raccontato la sua vita. Il padre era stato licenziato, lui era stato frustrato nel nuoto agonistico perché gli avevano preferito il figlio dello sponsor. Poi ebbe quell’idea. Sembrava una storia americana, ed era simile alla mia. Mi sono buttato in quest’avventura, è la prima volta che accetto una sceneggiatura già scritta, ho fatto il regista e non l’autore. E mi sono divertito molto. È un film sulla speranza e l’Italia ne ha bisogno. Si dice sia l’ultima a morire, a me sembra che la speranza sia andata a farsi friggere”.

Insomma proprio una bella storia, quella di un ragazzo come tutti noi che ha avuto il coraggio di seguire i propri sogni, senza abbattersi davanti alle difficoltà e portando l’Italia, quella che vale, in giro per il mondo.

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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