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A Milano l’Università rifiuta di dare un’aula per il Giorno del Ricordo

Il Fronte universitario insorge per la manifestazione sulle Foibe. Il 10 Febbraio rappresenta in Italia il “Giorno del Ricordo”, una giornata dedicata

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Il Fronte universitario insorge per la manifestazione sulle Foibe.

Il 10 Febbraio rappresenta in Italia il “Giorno del Ricordo”, una giornata dedicata alla commemorazione di coloro che morirono in Friuli giustiziati dal dittatore Jugoslavo Tito. Diverse centinaia, o migliaia, di nostri connazionali vennero, infatti, uccisi e gettati in grotte carsiche che in Dalmazia vengono chiamate “Foibe”. E’ proprio per ricordare questi tragici eventi che un gruppo di giovani, appartenenti al partito di destra Fronte Universitario, hanno richiesto agli inizi di febbraio un’aula della propria università, in questo caso l’ Università degli Studi di Milano, vedendosi negare la rivendicazione della stessa. “Nel nostro Ateneo non è possibile presentare l’attività di un’associazione che si occupa di perpetuare la memoria storica dei nostri connazionali”,fanno sapere dal partito, “vittime di un’eliminazione fisica e culturale scientemente voluta dal maresciallo Tito per opprimere e cancellare la presenza italiana in quelle terre”. 

Dall’altra sponda del fiume, risponde il funzionario incaricato dall’università: “Sono spiacente di comunicare che la sua richiesta di utilizzo di un’aula universitaria non è stata accolta, in quanto il programma dell’iniziativa presenta elementi che non garantiscono che la manifestazione non possa essere strumentalizzata a fini propagandistici”. E come dargli torto, ammesso che il Giorno del Ricordo è riconosciuto a livello nazionale, (c’è una legge del 30 marzo 2004 che dice espressamente: “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale ‘Giorno del ricordo’ al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.” E nel comma 2 esplica addirittura “Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado” ), ammesso che di sicuro l’utilizzo dell’aula sarebbe stato politicamente asettico, i dubbi di una manifestazione per invogliare giovani ragazzi a votare per il partito rimangono, rimangono eccome.

Ciascun lettore costruisca il proprio punto di vista, magari con l’aiuto di questo detto latino: “Arbore deiecta, quivis ligna colligit” (Caduto l’albero, ognuno corre a far legna).

Di Giulio Rinaldi

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