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Cafone on the beach

Cafone on the beach

L'esodo del Supercafone: vediamo cosa ha scelto questa estate. L'uomo appartenente alla categoria del "supercafone", in maniera del tutto inconsapevol

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L’esodo del Supercafone: vediamo cosa ha scelto questa estate.

L’uomo appartenente alla categoria del “supercafone”, in maniera del tutto inconsapevole, ha dato vita ad un vero e proprio fenomeno sociale, il cosiddetto “Cafonismo”. Gli esemplari di femmina di questa stirpe sono, come è noto, perennemente incinta.

Siamo tutti perfettamente consapevoli che dovendo collocare il Supercafone in un paese specifico, tutti sceglieremmo l’Italia, e a ben vedere: un turista nostrano ha sparato un razzo da uno yatch colpendo Espalmador, forse il solo angolo incontaminato di Formentera.

Senza volermi nascondere dietro alcun intento giustificativo/patriottico, dobbiamo riconoscere il merito della coerenza al nostro popolo: chi è cafone, lo è tanto in patria quanto fuori.
Lo straniero invece concepisce il Bel Paese come una “valvola di sfogo” per tutto quello che è (veramente) vietato in casa propria: Venezia è devastata dai turisti, alcuni dei quali erano talmente ricolmi di alcool che sono finiti nei numerosi canali della città.

A quanto pare il mare non va più di moda: bagni e tuffi nella fontana di Piazza Navona, accompagnati da selfie e furto dei desideri altrui sotto forma di monetine, sono l’ultima moda.
Ma non finisce qui: se una volta nel fontanone si rifletteva la luna di Venditti, ora ci ritroviamo tre turiste convinte che sia normale fare il bagno al Gianicolo.

E il Supercafone a contatto con la natura?
Forse aveva voglia di elevare la propria condizione quello che ha fatto il biglietto per le Grotte di Castellana, in provincia di Bari: poi però, davanti a tutti quei “sassi”, proprio non ce l’ha fatta. Avete mai notato che il tizio che ama strusciare l’acido delle proprie mani sulle pareti di queste grotte, c’è ad ogni visita guidata? Questo non si è limitato a carezzare, ma ha pensato bene di rubare una stalattite: 20 cm costruiti in 1.500 anni e distrutti in 1 secondo.

Per non parlare dei festini organizzati sulla spiaggia del Poetto a Cagliari: a festa finita, non è stato portato via neanche un bicchiere, quindi vi lascio immaginare lo spettacolo l’indomani.
Anche la pesca abusiva nel Parco Regionale di Migliarino, non è che sia qualcosa di cui andare fieri.

Non sarà il costume ultimo grido comprato a saldo dell’extra-saldo o l’occhiale a specchio falsucci, ne tantomeno il biglietto del museo di cui ignoravi l’esistenza, a darvi un tono: la natura è natura, quindi il prossimo anno rimaniamo a casa, che ne dite?

Di Irene Tinero

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