Ennesima critica alla riforma scolastica dal M5S, stavolta si critica la burocrazia. Non è la prima volta che le graduatorie de La Buona Scuola siano
Ennesima critica alla riforma scolastica dal M5S, stavolta si critica la burocrazia.
Non è la prima volta che le graduatorie de La Buona Scuola siano oggetto di protesta o di scandalo.
Questa volta a scatenare il problema è il Movimento 5 Stelle che si batte per dare la possibilità anche a chi sta finendo le abilitazioni o la laurea in questo periodo possa accedere alle graduatorie da insegnanti.
È sorto un problema da un
comunicato stampa dei Pentastellati che informa tutti coloro che aspirano a diventare docenti e che arriveranno all’abilitazione a fine luglio non riusciranno ad accedere alle graduatorie di II e III fascia per la burocrazia.
Se ne è discusso in questi giorni nelle commissioni parlamentari per la Cultura di Camera e Senato, ma che vuol dire?
Che per scegliere gli insegnanti solitamente si usano tre tipi di graduatoria:
- quella ad esaurimento, su base provinciale
- quella di merito, per i vincitori del concorso
- quella d’istituto, articolata in tre fasce che nella seconda e la terza comprende chi non è iscritto alle altre graduatorie o chi non è ancora abilitato.
Il M5S chiede di prolungare il termine burocratico almeno per chi raggiungerà l’abilitazione entro il 31 luglio per evitare l’esclusione. Il problema è del tutto burocratico dato che chiudere le graduatorie il 24 giugno automaticamente esclude chi sta facendo un corso di lauree o un master all’Università, le cui scadenze sono di solito a luglio.
Fino a poco tempo fa, nel 2014, era possibile comunque fare domanda, ora non più. Chissà perché.
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