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Milano, allo Iulm fumo vietato anche all’aperto

Milano, allo Iulm fumo vietato anche all’aperto

La proposta del rettore. Allo studio alcuni "gabbiotti" per i fumatori. Stop al fumo nel campus, a meno che non sia negli appositi spazi. La novità è

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La proposta del rettore. Allo studio alcuni “gabbiotti” per i fumatori.

Stop al fumo nel campus, a meno che non sia negli appositi spazi. La novità è stata annunciata lunedì dal rettore Negri in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico 2017/2018.

Ogni volta le parole del numero uno dello Iulm, vedo montagne di cicche per terra fuori dall’università. Mi sono detto che era il momento di dare un messaggio ai giovani: Non fumate, e se proprio dovete farlo fatelo in spazi dedicati. E’ un’iniziativa che ho preso in questi giorni e che proporrò agli organi accademici. Sia chiaro, non voglio ghettizzare nessuno, ma sono convinto che su questo tema possiamo dare una mano.

Nel regolamento del campus è già espresso il divieto di fumo nelle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche, ma evidentemente è difficile farlo rispettare. Da qui l’idea del rettore: gabbiotti dedicati agli studenti fumatori in modo tale da rendere ben visibili gli spazi dedicati a chi proprio non vuole rinunciare alla sigaretta. L’obiettivo è quello di proteggere gli studenti dai danni del fumo passivo, fattore di rischio per moltissime malattie.

L’altra grande novità, annunciata sempre durante la festa per il nuovo anno scolastico, è l’introduzione di due corsi di laurea magistrale completamente in inglese: Hospitality and Tourism manager e Strategic Communication.

Troppi pochi studenti stranieri vengono a studiare da noi e ancora pochi professori a insegnare ha spiegato il rettore. Non può esserci internazionalizzazione senza anglofonia.

Una scelta apprezzata e sostenuta anche dal sindaco di Milano Sala, che ha ringraziato lo Iulm e il rettore per questa battaglia a favore dei corsi in inglese.

La stessa idea in passato l’aveva avuta anche il PoliMi, che aveva presentato alcuni corsi di laurea unicamente in lingua inglese. I prof, però, si erano opposti e avevano fatto ricorso e nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha scritto la parola fine sulla vicenda bocciando l’iniziativa dell’ateneo. Riguardo la proposta del rettore dello Iulm che ne pensate? Sareste d’accordo con l’applicazione di una misura simile nella vostra università?

#FacceCaso

Di Luca Pennacchia

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