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Invenzione di due studenti per dare voce ai sordomuti

Invenzione di due studenti per dare voce ai sordomuti

In un laboratorio scolastico, due studenti hanno creato un prototipo di strumentazione artificale per dare voce ai sordomuti Un guanto con dei sensor

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In un laboratorio scolastico, due studenti hanno creato un prototipo di strumentazione artificale per dare voce ai sordomuti

Un guanto con dei sensori, un’app e uno smartphone. Così due adolescenti di Varese hanno creato un sistema, dotato di voce artificiale, per far parlare i sordomuti.

Perfetta interpretazione del concetto “tecnologia al servizio degli uomini“. Nell’ambito del progetto di educazione digitale finanziato dalla scuola, Matteo e Antonio, due ragazzi al terzo anno dell’istituto Facchinetti di Castellanza (Va) hanno lavorato all’idea insieme ai loro compagni di classe. L’ispirazione è nata dall’osservazione delle difficoltà che i cosiddetti normodotati hanno nel comprendere i messaggi di chi non può parlare. Il linguaggio dei segni non è noto alla maggior parte delle persone. Così i sordomuti, al contrario spesso abilissimi nella lettura del labiale, per interagire devo affrontare ulteriori difficoltà, oltre quelle già imposte dalla loro condizione.

La soluzione trovata dai giovani liceali è a dir poco geniale. Trasformare il movimento delle mani in suono. Siccome nel linguaggio dei segni ogni movimento degli arti superiori corrisponde all’espressione di qualcosa, è sufficiente che un lettore multimediale capti i movimenti per tradurli foneticamente.

Il guanto dotato di sensori indossato dal soggetto sordomuto, trasmette i movimenti in simultanea, tramite un applicazione, al telefono o al tablet. E questo non fa altro che ripeterlo a voce tramite l’altoparlante. Ma non è tutto. Considerando la riuscita del progetto e gli apprezzamenti ricevuti persino dal Ministro dell’istruzione, i ragazzi stanno già provvedendo al miglioramento del prototipo. Per differenziare le tonalità di voce e rendere meno freddamente elettroniche, stanno elaborando un sistema che riproduca una voce femminile per le donne e una maschile per gli uomini.

Teconologia costosa? Neanche per sogno. La parte più cospicua è ovviamente quella necessaria per assemblare il guanto, ma il rudimentale apparecchio creato dagli studenti è costato appena 150€. Si stima che un prodotto definitivo commerciabile potrebbe arrivare a costare la massimo 500€.

I complimenti del Ministro

Venuto a conoscenza dei fatti, il titolare del Miur Marco Bussetti si è complimentato personalmente. In particolare il Ministro è rimasto colpito dall’alto valore umano e sociale dell’invenzione. “Sono davvero orgoglioso di Matteo e Antonio – ha detto il Ministro – due studenti del terzo anno dell’Isis Facchinetti di Castellanza, che sono stati in grado di trasformare la passione per la tecnologia e l’informatica in qualcosa che potrà migliorare radicalmente la vita quotidiana di tantissime persone, rivoluzionando il modo di comunicare dei sordomuti. Da ministro dell’Istruzione faccio davvero i miei complimenti a questi ragazzi e ai loro insegnanti.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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