Il nostro pianeta sta andando a rotoli. E noi giovany, sicuramente, non stiamo facendo poi molto per evitare che la situazione continui a peggiorare.
Il nostro pianeta sta andando a rotoli. E noi giovany, sicuramente, non stiamo facendo poi molto per evitare che la situazione continui a peggiorare.
Molte sono le nostre abitudini dannose per l’ambiente e per il pianeta in generale. Ma mentre alcune possono sembrare scontate, altre invece non sembrano così direttamente legate all’inquinamento.
Facciamo prima un breve ripasso delle prevenzioni più comuni.
Nelle nostre abitudini quotidiane dovremmo sempre ricordarci di spegnere la luce, quando non serve, così anche di togliere i caricatori dalle prese quando i cellulari o altri apparecchi elettrici si sono ormai ricaricati. Lo stesso riscaldamento o aria condizionata dovrebbe essere usato moderatamente: d’inverno la temperatura in casa non dovrebbe superare i 22°. Bisognerebbe poi evitare il più possibile lo spreco d’acqua: l’Italia è uno dei paesi al mondo dove si consuma più acqua, secondo l’Istat ogni abitante consuma circa 245 litri di acqua potabile al giorno. La Banca Mondiale sostiene che, nel 2050, 1 miliardo di persone soffriranno la sete. Altre precauzioni che uno dovrebbe prendere, sono quelle di riciclare il più possibile, ed evitare i prodotti monouso (in particolare quelli di plastica). Infine, l’uso dei trasporti pubblici andrebbe preferito a quello della macchina o dei mezzi personali.
Passiamo ora alle abitudini che difficilmente ricolleghiamo alle cause di inquinamento.
Innanzitutto lo shopping. Il settore della moda e dello shopping è responsabile del 20% dello spreco globale di acqua e il 10% delle emissioni di anidride carbonica. Produzione della materia prima, lavaggio e trasporto aereo dei capi d’abbigliamento: tutto ciò grava enormemente sulle condizioni climatiche. Quindi limitare lo shopping, significa aiutare a preservare il nostro pianeta.
Sarebbe necessario fare anche una scelta consapevole nell’alimentazione, e non solo per quanto riguarda i metodi di coltivazione (preferendo quindi prodotti biologici). Uno dei maggiori fattori d’inquinamento del nostro pianeta, è la produzione di carne . Solo per quanto riguarda lo spreco d’acqua, per produrre un kg di carne di maiale sono necessari 6.000 litri, mentre per un kg di carne bovina ne servono 15.500. L’ideale sarebbe passare ad una dieta vegetariana, o ancora meglio vegana: passando all’assunzione di fibre proteiche di origine vegetale, si ridurrebbe il riscaldamento globale potenziale di un 80%.
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