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Emozioni: la “Mindfulness” a scuola in Inghilterra

Emozioni: la “Mindfulness” a scuola in Inghilterra

Le emozioni sono difficili da comprendere, così in Inghilterra hanno deciso di insegnarle a scuola. Si va a lezione di Mindfulness. “Capire tu non pu

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Le emozioni sono difficili da comprendere, così in Inghilterra hanno deciso di insegnarle a scuola. Si va a lezione di Mindfulness.

“Capire tu non puoi,
tu chiamale se vuoi
emozioniiii…..”

Cantava così Lucio Battisti nel 1970, nella canzone dal titolo “Emozioni”. (E sì, se ve lo stavate chiedendo, le molteplici “i” alla fine di emozioni sono volute; farebbe troppo dolore leggere quel testo senza cantarlo in testa. Per cui prego).

A parte gli scherzi, le emozioni, come dice il grande cantautore, sono difficili spesso da capire. Quelle nostre assai, figuriamoci quelle degli altri.

Ed è proprio per questo che in Inghilterra hanno deciso di insegnarle, attraverso il “Mindfulness”. Sono ben 370 gli istituti che nel Regno Unito introdurranno, o hanno già introdotto, la pratica buddista che insegna a saper riconoscere le proprie emozioni.

Mindfulness

Stando a quanto riportato da Wikipedia, questa pratica buddista, “viene praticata sedendosi con gli occhi chiusi, a gambe incrociate su un cuscino o su una sedia, con la schiena dritta (e fino a qui sembra tutto ok).”

L’attenzione viene posta sul movimento dell’addome quando si respira o sulla consapevolezza del respiro, mentre si espira e si inspira dal naso. Se ci si distrae dal respiro, si nota passivamente che la mente vaga, ma in un modo accettante, non giudicante e quindi si torna a concentrarsi sul respiro”.

Insomma, se lasciate viaggiare i pensieri, sarete meno giudicanti verso i vostri pensieri che viaggiano. Sembra assurdo, forse lo è, o forse no. Di sicuro c’è che in Gran Bretagna ci credono parecchio, rendendo tale pratica una parte integrante dei percorsi scolastici.

Vi piacerebbe essere interrogati domani in “respiro” eh? Provate a sognare, a desiderarlo fortemente e vedrete che magari un giorno…. No, non succederà. Siete in Italia.

Qui non ci interessano le emozioni altrui. Le nostre forse. Ma di sicuro non perderemmo mai tempo dietro a tali sciocchezze. E poi immaginare quanto ci vorrebbe ad introdurre anche un minimo cambiamento nella scuola di oggi… respiriamo.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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    […] che nasce un po’ a Roma e un po’ a Milano, con lo scopo di riconoscere tutte le emozioni dei […]

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