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Blumosso ci ha raccontato le sue “Conseguenze” in una bella intervista

Blumosso ci ha raccontato le sue “Conseguenze” in una bella intervista

L'8 maggio è uscito l'EP di Blumosso, "Conseguenze", e noi ci siamo fatti una bella chiacchierata con l'artista per farci raccontare qualche retroscen

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L’8 maggio è uscito l’EP di Blumosso, “Conseguenze”, e noi ci siamo fatti una bella chiacchierata con l’artista per farci raccontare qualche retroscena a cui fare caso.

Blumosso presenta l’EP “Conseguenze” come la fine naturale di un ciclo iniziato due anni fa con la pubblicazione del disco “In un baule di personalità multiple”.

Due anni in cui l’artista ha pubblicato musica con continuità, senza fermarsi mai né dal punto di vista discografico né da quello live, portando avanti il suo “Tour in un baule” da ottobre 2018, con la data zero al Cantiere di Lecce, a febbraio 2020 con l’ultimo concerto al Gallery 16 di Bologna.

Possiamo considerare questo EP come l’appendice del baule, quello che ne era rimasto fuori, non volendo pubblicare un disco da 15 brani.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Vorrei iniziare questa chiacchierata partendo dai titoli dei brani del tuo “Conseguenze”: sembrano quasi legati tra loro, da un fil rouge che forse volevi sottintendere? 

“Non c’è un vero e proprio legame tra i titoli, ovviamente cerco di essere coerente anche per come chiamare le mie canzoni, ne consegue che ci possa essere un legame tra le parole, che poi alla fine c’è e non c’è. Sicuramente le canzoni tra loro sono legate, da una sequenza ritmica – si inizia veloci, poi si rallenta, si rallenta ancora, si riparte e poi si va di nuovo veloci – e da una sequenza testuale”.

Ermione, intendo il personaggio della saga di Harry Potter, è un po’ sinonimo di arguzia, estro e (anche) saccenza. La “tua” Ermione sembra tutt’altro…

“Ho scoperto Harry Potter da poco e devo dire che mi ha appassionato. Ma la scelta del nome “Ermione” è puramente casuale, e non è collegata al personaggio della saga (che adoro).
Lo trovo un nome elegante, bello da pronunciare, estremamente poetico.
Però questa vostra riflessione è molto interessante e mi fa pensare”.

Siamo su FacceCaso, patria degli studenti. Blumosso che rapporto ha avuto con il “banco di scuola”?

“Ad essere sinceri, non sono mai andato molto bene a scuola… nemmeno male eh… ho sempre studiato quello che piaceva a me: la letteratura, la storia, e in quello ero bravo. Per le materie che non mi incuriosivano: studiavo il minimo indispensabile”.

Raccontaci le fasi che hanno portato alla nascita di Conseguenze: ci sarà sicuramente anche un aneddoto da raccontare

“Conseguenze è, come dice la parola stessa, una “conseguenza” del mio primo disco “In un baule di personalità multiple. Le canzoni di questo EP (escluse “Universo Statico” ed “Ermione”) sono state scritte nello stesso periodo in cui ho scritto i brani che poi sarebbero finiti nell’album, due anni fa. Conseguenze è la fine naturale di un percorso, come ho detto più volte”.

La maggior parte dei tuoi brani iniziano “piano”, “sussurrando”, per poi esplodere. Non tutti, ma in diversi ho notato questa scelta. Ho preso un abbaglio?

“Non hai preso abbagli.
Mi piace creare dei momenti e mi piace cambiare atmosfera, anche all’interno di una stessa canzone. Di solito nelle mie canzoni dico tanto, ci sono molti spunti e tante immagine e non tutte possono essere espresse con lo stesso ritmo e intensità… per cui scelgo accuratamente anche le fasi di ogni mia canzone”.

Grazie per la bella chiacchierata Simone, speriamo di rivederci presto su un palco… A proposito, ci lasci un saluto come ti è capitato di fare on stage con Zucchero o i Negramaro? (visto che hai condiviso dei live con loro!)

“Dall’open act a Zucchero sono passati davvero tanti anni. Avevo vinto il Cornetto free music festival ed ebbi la possibilità di aprire un suo concerto all’arena civica di Milano.
Coi Negramaro, più o meno, andò lo stesso. All’epoca suonavo con una band; i Jack in the Head, fummo finalisti per l’Heineken Jammin’ Festival e condividemmo il palco con loro, a Mestre.
Grazie a voi per lo spazio”.

#FacceCaso

Di _Riccardo Zianna_

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