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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Henford

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Henford a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del nuovo singolo. Esce mart

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Henford a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del nuovo singolo.

Esce martedì 29 giugno 2021 Bright Side il singolo d’esordio di Henford, nuovo progetto del musicista e producer Federico Cerati (già nella band dei Caveleon) con la collaborazione della cantante italo-danese Niah Steiner. Un nuovo importante e raro capitolo per la scena underground milanese che si arracchisce di venature trip hop, ambient e influenze che spaziano tra Moderat. Apparat e Jon Hopkins…

Bright Side è un brano che ti trasporta nell’intimità di un viaggio interiore che si avvicenda tra i pensieri più bui, alternandosi al coraggioso gesto di fuggire da essi con forza ed energia. Una voce morbida ed innocente immersa in un ambiente dalle sonorità suggestive che tenta di uscire dal proprio labirinto interiore.

Ne abbiamo parlato direttamente con lui.

Di cosa parla il singolo “Bright Side”?
Bright Side parla di un viaggio interiore che si avvicenda tra i pensieri più bui, alternandosi al coraggioso gesto di fuggire da essi con forza ed energia. Una voce morbida ed innocente immersa in un ambiente intimo, dalle sonorità suggestive, che tenta di uscire dal proprio labirinto interiore.

Ti ricordi ancora la prima canzone che hai scritto? Com’era?
Se vogliamo proprio andare alle origini il mio primo ricordo di composizione risale a quando ero bambino, quando insieme all’aiuto della mia insegnante di pianoforte scrissi le mie prime noticine su uno spartito, facendo una musichetta indubbiamente infantile, ma che mi riempiva di orgoglio e felicità. Poi da ragazzino al pianoforte mi piaceva improvvisare (in maniera molto elementare), ma non ho mai propriamente scritto una canzone. Iniziai a dedicarmi alla composizione quando mi regalarono il mio primo software di produzione musicale intorno all’inizio del liceo, che mi permise di comporre la mia prima traccia di musica elettronica. La definirei sinceramente un “pastrocchio”, ero più guidato dall’entusiasmo di mettere le mani su un computer per creare della musica, più che da una consapevolezza artistica vera e propria. Per fortuna credo di essere migliorato molto rispetto a quei tempi!

Quando hai deciso che avresti dovuto iniziare un percorso solista? Come sta andando con i Caveleon? Cosa puoi anticiparci a riguardo?
Ho sempre voluto esprimermi artisticamente da solista, ma ho sempre esitato, sia perchè non mi sentivo pronto, sia perchè ero ancora alla ricerca di una identità musicale ben definita che mi caratterizzasse. Non volevo uscire prematuramente, ma ora mi sento consapevole di quello che faccio e sono felicissimo di poterlo condividere. I Caveleon sono una parte importantissima di me e di quello che faccio, siamo in un periodo entusiasmante perchè stiamo finalmente facendo uscire l’album a cui abbiamo lavorato a lungo, integrandolo con diversi contenuti video. Inoltre stiamo ricominciando a suonare live dopo una lunga astinenza, il che ci riempie di energia e positività. Prossimamente uscirà il terzo EP che andrà a completare l’album, non vediamo l’ora!

Continuerà anche la tua collaborazione con Niah Steiner?
Con Niah ci siamo trovati benissimo, è stata una grande fortuna esserci incontrati. Abbiamo grande intesa artistica, e la sua voce si incastra alla perfezione con il sound e lo stile che volevo esprimere. Stiamo tuttora collaborando per nuovi brani, e posso già anticipare che ne usciranno sicuramente di nuovi a breve. Inoltre abbiamo da poco fatto il nostro primo live insieme, che speriamo si ripeta al più presto man mano che aggiungiamo brani al nostro repertorio!

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo lasciarti andare senza chiederti qualcosa in più sul tuo percorso scolastico
Mi sono diplomato al liceo scientifico Severi a Milano, per poi laurearmi in psicologia clinica prima all’università Cattolica, e poi all’università Bicocca per la specialistica. Nel frattempo ho sempre coltivato la musica come una passione parallela agli studi, suonando il pianoforte fin da piccolo e apprendendo il mondo della produzione musicale sia da autodidatta che seguendo alcuni corsi specializzati. E’ stato dopo la laurea che ho deciso di dedicarmi a tempo pieno alla musica facendone il mio lavoro. Ricordo gli studi in generale come un periodo durissimo, a volte abbastanza travagliato, in cui però ho imparato a fare fatica, gestire lo stress, organizzarmi e ad impegnarmi per ottenere dei risultati. Sento di aver ricevuto dai miei studi un bagaglio importante che mi può sempre essere utile, anche in un campo diverso da quello per cui ho propriamente studiato.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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