Tempo di lettura: 3 Minuti

Ricordati che devi morire

Ricordati che devi morire

Un noto proverbio bhutanese dice: per essere felici bisogna pensare alla morte cinque volte al giorno. Sarà vero? #FacceCaso. Non per mettere l’ansia

Occhio alla spesa: tutto quello che c’è da sapere sul bonus di 500€ per gli insegnanti
Dialogo tra le religioni e la pacifica convivenza: la nuova cattedra della Sapienza
SO.R.T.E: Roma Capitale fa un passo indietro e dice no al progetto “Casa Vittorio Trombetti”

Un noto proverbio bhutanese dice: per essere felici bisogna pensare alla morte cinque volte al giorno. Sarà vero? #FacceCaso.

Non per mettere l’ansia.. ma ricordati che devi morire. Non te lo dico io, nemmeno Massimo Troisi, ma una simpatica App chiamata WeCroak.

Questa applicazione è super semplice. Si tratta, senza mezzi termini, di un promemoria che ti ricorda ben cinque volte al giorno.. che devi morire.

Lo scopo non è quello di rattristarti, sia chiaro, ma al contrario quello di renderti felice. Gli sviluppatori si sono ispirati ad un noto proverbio bhutanese che direbbe: per essere felici bisogna pensare alla morte cinque volte al giorno. Sarà vero? Intanto aprendo le notifiche potrai prendere coscienza della tua vita, anche se per poco. L’obiettivo è farti fare una piccola pausa dalla vita di tutti i giorni e perché no, ringraziare per quel che si ha.

La notifica contiene un messaggio, una fantasiosa citazione di filosofi, politici, poeti, scrittori e pensatori sulla morte che ci regalerà un piccolo momento di felicità.

La cosa estremamente figa è che le notifiche non si possono programmare. Ciò significa che ti arriveranno a orari casuali e senza preavviso, proprio come la morte. 

Non farti strane idee. L’applicazione non fa nient’altro oltre lo scopo per cui è stata creata. In pratica il gioco finisce una volta aperta la notifica. Non ti resta che leggere la citazione del momento, per cinque volte al giorno e farsi un’analisi di coscienza. Subito dopo potrai continuare a fare quello che stavi facendo.

#FacceCaso. 

Di Francesca Romana Veriani 

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0