Tempo di lettura: 3 Minuti

L’università e gli Open Data, qualità ed accessibilità

L’università e gli Open Data, qualità ed accessibilità

Uno studio per valutare i dati aperti degli atenei italiani. Di Stefano Di Foggia Il numero degli Open Data rilasciati dalle pubbliche amministrazioni

Arriva la classifica di Eduscopio 2017 per le migliori scuole italiane
Alternanza scuola lavoro: bilancio positivo?
HouseParty ruba i dati? Migliaia di iscritti eliminano l’applicazione

Uno studio per valutare i dati aperti degli atenei italiani.

Di Stefano Di Foggia

Il numero degli Open Data rilasciati dalle pubbliche amministrazioni in Italia è notevolmente cresciuto a seguito del “Decreto Trasparenza” (no.179/2012). Ad oggi, sono più di diecimila i dataset segnalati da dati.gov.it.
I possibili benefici derivanti dalla disponibilità dei dati della PA sono ampiamente discussi e largamente condivisi, sia in termini di trasparenza che di potenziale economico.

Detto questo, non sempre i dati sono facilmente accessibili e spesso sono incompleti. Uno studio pubblicato su www.forumpa.it ha cercato di valutare i dati pubblicati dalle università italiane nel 2014.
Sono state prese in esame le prime 25 università della classifica del Sole 24 Ore.
La valutazione è stata effettuata su un modello di qualità del dato ricavato dallo Standard ISO/IEC 25024, facendo riferimento all’accuratezza, la completezza e la coerenza.

Per prima cosa dallo studio emerge che solo 12 dei 25 atenei in esame avevano pubblicato sul proprio sito le tabelle riassuntive riguardanti i dati del 2014. Infatti, secondo le specifiche tecniche predisposte dall’ANAC, tutte le informazioni dovrebbero essere pubblicate nella sezione “Amministrazione trasparente/Bandi di gara e contratti”.

Stando a quanto si legge, la qualità dei dati è piuttosto alta anche se sono stati riscontrati problemi di completezza, di accuratezza e alcune inconsistenze dei dati. Ad esempio, è stata notata l’assenza d’informazioni basilari, come la selezione dell’appaltatore o l’identificatore univoco dei partecipanti ai contratti pubblici. In un caso, il metodo di scelta del contraente non era indicato in nessuna procedura. Dunque, non sempre è stata possibile la tracciabilità completa dei soldi pubblici spesi.

In ogni caso, queste anomalie sono state riscontrate grazie a misurazioni piuttosto parziali e gli stessi autori non escludono che studi più approfonditi possano rilevare ulteriori problemi.
Qualunque sia la causa è importante che i dati siano completamente accessibili e completi, così da permettere a tutti gli utenti di conoscere e valutare l’operato della Pubblica Amministrazione.

Di Stefano Di Foggia

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0