Tempo di lettura: 3 Minuti

Lontani da casa – Guida semiseria per gli studenti fuorisede: ep. 3

Da fuorisede a fuorisede, ecco tutti i nostri disagi e qualche consiglio per superare le difficoltà. CAPITOLO TERZO: IL DISTACCO DA CASA E L'ADDIO Fin

In Canada si ai funghi allucinogeni. Solo per i malati terminali
29 docenti di diritto tributario indagati per corruzione

Uhssup : il socialnetwork firmato Samsung

Da fuorisede a fuorisede, ecco tutti i nostri disagi e qualche consiglio per superare le difficoltà.

CAPITOLO TERZO: IL DISTACCO DA CASA E L’ADDIO

Fino a metà del primo anno volevo sempre tornare a casa. Monitoravo volta per volta i giorni per poi mettermi su un autobus e tornare in Abruzzo. Da marzo in poi, però, ho smesso di andare a casa così spesso. Semplicemente perché ho trovato la mia vita. Quindi se vi sentite in colpa non fatelo. O se proprio lo fate, non siete i soli.

Nonostante ci fosse mio padre che ogni due per tre mi mandava messaggi carini e dolci per farmi tornare a casa contando sulla mia tenerezza (lo fa anche a distanza di due anni).
Nonostante mia nonna mi chiamasse per sapere se avessi messo a congelare la carne o se avessi messo la canottiera.

Il distacco è difficile, soprattutto se come me si passa da un paesino di pochi abitanti ad una città enorme come Roma, dove il tuo palazzo ha più probabilità di arrivare ai trecento inquilini rispetto alla tua frazione. Carino no?

Mah ‘nsomma.

Comunque, la partenza, la prima, è sempre bella. Con la macchina strapiena di roba che già ti mette in crisi perché non sai dove metterla, con la nonna che ti guarda da lontano, rientra in casa e ti chiama, perché non si sa mai.

Poi ci sono quelle volte in cui non vuoi ripartire, anche solo perché a cena c’è qualcosa che ti piace, allora la mamma te la cucina un po’ prima e te la mette in valigia. Quelle volte in cui partire vuol dire lasciare il relax che c’è nella casa in cui sei cresciuto. Ma le volte peggiori sono quelle in cui non vuoi lasciare il tuo cane.

A volte, però, hai solo voglia di andar via perché sei felice di tornare a quel caos e a quella routine che fanno parte della tua vita universitaria, quindi sali su quel bus felice e ancora più felice scendi.

Di Benedetta Erasmo

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0