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L’omeopatia sale in cattedra e alza un tornado di polemiche

L’omeopatia sale in cattedra e alza un tornado di polemiche

Il dipartimento di Farmacia dell'Università di Pisa ha organizzato e ufficializzato un master che è già nell'occhio del ciclone. “La nuova farmacia tr

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Il dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa ha organizzato e ufficializzato un master che è già nell’occhio del ciclone.

“La nuova farmacia tra salute e benessere: prodotti cosmetici, medicinali omeopatici e prodotti per la medicina complementare, fitofarmacia e marketing sanitario”. A leggerlo tutto d’un fiato ti viene il mal di testa. Eppure, è questo il nuovo master sull’omeopatia organizzato dal dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa che sta alzando un vero e proprio polverone. Il ‘fischio d’inizio’ di questo percorso è stato programmato per dicembre e dovrebbe durare sino a luglio 2016.
L’opinione pubblica si è immediatamente aperta in due come una cozza: sotto un pezzo di guscio, c’è chi parla di favoreggiamenti per le industrie della medicina alternativa. Sotto l’altro pezzo di guscio troviamo i positivisti, quelli che sono convinti che insegnare l’omeopatia ai giovani medici sia un’ottima occasione per studiare a fondo una pratica che sta riscuotendo molti apprezzamenti tra i pazienti.
A guidare la metà scontenta della nostra cozza, c’è Marco Malvaldi, fine scrittore e chimico mancato per vocazione letteraria. “Sono indignato da quanto sta accadendo” – dice – “Per omeopatia si intende il curare le persone con metodi derivanti dall’estrema diluizione di principi attivi in acqua. Un metodo che non ha alcun fondamento scientifico”. “Chimica ed omeopatia non possono coincidere: io non contesto la medicina alternativa ma rifiuto il fatto che l’Università, nello stesso posto dove vengono insegnati i principi della chimica, permetta ad alcuni imbonitori di parlare”. Le parole di Malvaldi per chiudere sono molto dure: “Gli studi scientifici seri dimostrano che l’effetto dell’omeopatia non è superiore all’effetto placebo: in pratica è acqua fresca”.
Siccome però la nostra cozza è spaccata a metà, c’è anche, come dicevo, un pezzo di guscio che vede di buon occhio questo master. Senza entrare eccessivamente nello specifico, Ylenia Zambito, uno dei docenti ricercatori che curerà il ciclo di lezioni, spiega l’importanza e la vera mission della proposta dell’Ateneo pisano. “L’obiettivo è quello di approfondire le conoscenze tecnico-professionali necessarie agli operatori sanitari per operare con la massima competenza nella moderna farmacia”. Con grande umiltà e obiettività, la Zambito dice poi che “l’efficacia dei farmaci omeopatici è tutta da dimostrare e quindi la polemica può essere fondata, ma l’obiettivo del master è preparare i laureati agli argomenti che devono affrontare nell’esercizio della professione di farmacista e visto che una grande fetta dei prodotti farmaceutici venduti appartiene a questa branca è opportuno conoscerla”.
Essendo un master, ricordiamolo, non è un ciclo di studi obbligatorio, ma liberamente scelto da chi, una volta terminata la laurea, ne è interessato. Essendo il nostro un mondo in continua evoluzione, il poter imparare anche lati ‘non convenzionali’ di una materia può essere utile davvero. Essendo la medicina una materia molto delicata, è doveroso prendere le cose con la giusta attenzione.
Questa benedetta cozza, forse, stava meglio quando era comodamente chiusa in se stessa.

Di _Riccardo Zianna_

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