Contrariamente alle aspettative, non saranno né Amazon né Google le prime aziende a lanciarsi nel settore: il primato va al colosso cinese dell'e-co
Contrariamente alle aspettative, non saranno né Amazon né Google le prime aziende a lanciarsi nel settore: il primato va al colosso cinese dell’e-commerce JD .
Immaginate di camminare per strada, alzare gli occhi al cielo e vedere sopra di voi un centinaio di piccoli oggetti volanti consegnare pacchi. Non è fantascienza, ma probabilmente quello che accadrà in Cina nel 2016.
Se con l’avvento di Internet il modo di fare shopping è stato completamente rivoluzionato, negli ultimi anni anche il servizio di consegna ha compiuto passi da gigante.
Non è infatti una novità che all’intento dei colossi mondiali dell’e-commerce si senta parlare di consegne via drone. La sorpresa è che però, nonostante Amazon e Google siano a buon punto della fase progettuale, sarà l’azienda cinese JD la prima a lanciarsi nel settore.
L’iniziativa di JD nasce dall’esigenza di raggiungere le aree rurali più remote della Cina, circa 618 milioni di persone. Il progetto è iniziato nel 2015, con l’assunzione di 150mila promoter che avevano il compito di recarsi nei villaggi ed insegnare agli abitanti come procedere con le ordinazioni via web. A causa della collocazione geografica e la carenza di servizi pubblici, le consegne continuavano a costituire un problema irrisolto, così, verso la fine del 2015, l’azienda ha deciso di testare i suoi droni a partire dalla provincia di Jiangsu-a.
Il progetto in questione, sicuramente meno ambizioso di quello di Amazon, (che si pone l’obiettivo di consegnare i pacchi direttamente a casa), si limiterà a consegnare un ordine complessivo di più clienti che previa notifica ai diretti interessati, potranno ritirare il proprio pacco all’interno del villaggio. Diversi anche i tempi di consegna, 24-48 ore contro i 30 minuti promessi da Amazon.
Nonostante l’inizio burrascoso da un punto di vista burocratico, l’azienda di Jeff Bezos ha confermato che il drone Prime Air verrà testato a breve anche in Olanda dopo le sperimentazioni in Gran Bretagna e Canada. Per quanto riguarda invece Google, sono ancora molte le problematiche legate al progetto del dispositivo di consegna. Per informazioni più dettagliate non ci resta che attendere l’approvazione del brevetto. FacceCaso!
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