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Lecce sorprende tutti: arriva l'”Università di Strada”

Si sono tenuti dei corsi che hanno come obiettivo quello di informare in maniera concreta il pubblico, smarrito nell'era della comunicazione. Di Loren

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Si sono tenuti dei corsi che hanno come obiettivo quello di informare in maniera concreta il pubblico, smarrito nell’era della comunicazione.

Di Lorenzo Santucci

Troppo spesso l’informazione non equivale alla comprensione. Quando ascoltiamo o leggiamo le notizie, specialmente quelle inerenti a settori come l’economia o la ricerca, non riusciamo a capire correttamente ciò che stanno provando a dirci. È un sapere mutilato, a volte; chi parla sa già che in molti, purtroppo, non riusciranno a capire alcuni concetti, a volte fondamentali, del suo discorso. Quante volte ci siano sentiti dire termini di cui non conosciamo proprio il significato? Certo, basterebbe una documentazione anche non troppo approfondita per rendersi conto di cosa si sta parlando, questo è verissimo. Ma se il problema fosse proprio nel modo in cui vengono dette determinate parole? L’Accademia della Crusca, giusto qualche tempo fa, ha sostenuto come fosse più opportuno chiamare alcune leggi, ad esempio, in italiano e non dargli un termine inglese. C’è da aggiungere che forse questo è stato fatto per valorizzare la nostra lingua, perché il termine “spending review” è facilmente traducibile.

Ma, a Lecce, è iniziato il progetto “Università di strada”, finalizzato ad aiutare il pubblico a formarsi oltre che criticamente anche politicamente. Saranno diversi gli incontri che daranno questa possibilità a chi è interessato. Ieri, 2 marzo, si è tenuto il primo: Guglielmo Forges Davanzati ha tenuto un corso sull’economia e su come viene spiegata in Italia; Fabio De Nardis, un sociologo, ha trattato un tema molto attuale, come quello dei populismi; ultimo, non di certo per importanza, è stato il corso di Angelo Salento con il suo corso sulla “finanziarizzazione dell’economia e la nuova struttura dell’uguaglianza”. Corsi molto seguiti e partecipati, soprattutto quello di Davanzati, il quale ha tenuto a precisare come a volte passino notizie totalmente false, le quali sono trasmesse dai sistemi di comunicazione e che sono revisionate dai meccanismi di valutazione di ricerca. Perché? Perché secondo il professore queste notizie devono essere “allineate” con il pensiero dominante. Quadro piuttosto tragico quello che delinea il professor Davanzati, che continua dicendo come queste notizie riguardino anche il campo accademico. Secondo lui, la realtà che viene descritta sui troppi laureati nel nostro Paese è una realtà distorta, che può così alimentare la possibilità di sotto finanziare le Università.

Di Lorenzo Santucci

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