È il primo motore di ricerca esclusivamente dedicato a immagini satellitari. Nonostante sia ancora nella sua fase preliminare, potrebbe essere la svol
È il primo motore di ricerca esclusivamente dedicato a immagini satellitari. Nonostante sia ancora nella sua fase preliminare, potrebbe essere la svolta nella ricerca di luoghi non sempre segnati sulle mappe.
Si chiama fase Alpha, ossia quel momento per un software in cui non si ha ancora la soluzione definitiva, ma può essere provato da esperti del settore, in modo da darne un giudizio.
Cos’ha di particolare questo sito, Terrapattern? Innanzitutto si inserisce nella categoria geografica, si dedicherà soltanto alle foto “dall’alto”; permetterà di confrontare più luoghi da una proiezione satellitare, ed è inoltre un progetto open source, aperto quindi anche ai contributi esterni.
Funziona attraverso una sorta di intelligenza artificiale, che sfrutta una “rete neurale convoluzionale” per imparare a fare ricerche più efficaci man mano che viene utilizzato. Nonostante sia ora funzionante per una sola zona degli Stati Uniti, il sito Fast Company sottolinea come «in teoria non c’è nessuna ragione per cui Terrapattern non potrebbe essere ampliato al mondo intero, l’unico problema è il tipo di computer che servirebbe per farlo. Per la mappa di una singola città Terrapattern ha bisogno di 10 giga di RAM attiva».
Certo non sarà facile arrivare ad una mappatura dell’intero globo, servirà un lungo processo, ma il risultato potrebbe dare risorse importanti: al di la degli smanettoni che si chiuderebbero con questa specie di Google Earth più specifica ( sentirsi un osservatore divino che si muove dall’alto del pianeta), darà un grande contributo all’analisi di quei luoghi che oggi appaiono ancora poco esplorati, o i cui cambiamenti passano in secondo piano. La tecnologia procede a passo spedito, pronta a darci una nuova web-risorsa.
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