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Protesta all’università Torino: gli studenti dicono no alla seconda rata per chi ha basso reddito

Protesta all’università Torino: gli studenti dicono no alla seconda rata per chi ha basso reddito

Bloccato il Senato Accademico con la speranza di cambiare le cose. Il rettore: “Discutiamone, ma ci vogliono numeri certi”. Sacchi pieni di soldi fint

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Bloccato il Senato Accademico con la speranza di cambiare le cose. Il rettore: “Discutiamone, ma ci vogliono numeri certi”.

Sacchi pieni di soldi finti e salvadanai a forma di maiale, è così che una trentina di studenti hanno bloccato il Senato Accademico dell’Università di Torino ieri pomeriggio. Quello che chiedono è l’esenzione dalla seconda rata delle tasse universitarie per gli studenti a basso reddito: “Speravamo che i senatori uscissero per ascoltare la nostra proposta di No tax area. Ci dispiace che il rettore non abbia voluto parlarne con più serenità” spiega Sebastiano Ferrero, portavoce di Studenti Indipendenti.

Il rettore Gianmaria Ajani risponde: “Ribadiamo la volontà di diminuire le tasse per il prossimo anno accademico se ci saranno le risorse. Ci concentreremo sulle fasce di reddito più basse per limitare le disuguaglianze, ma servono dati certi”. Oggi è previsto un incontro tra l’ateneo e il gruppo di lavoro sulle tasse: “Siamo sicuri che grazie al lavoro dei rappresentanti e degli studenti riusciremo ad ottenere quella che è una scelta di civiltà da parte dell’università” conclude Ferrero. #FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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