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Università del Texas, un ragazzo uccide una persona e ne ferisce tre

Università del Texas, un ragazzo uccide una persona e ne ferisce tre

Kendrex J. White, uno studente di colore della UT ha attaccato inspiegabilmente altri ragazzi con un grosso coltello da caccia, acuendo ancor di più i

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Kendrex J. White, uno studente di colore della UT ha attaccato inspiegabilmente altri ragazzi con un grosso coltello da caccia, acuendo ancor di più il problema della violenza tra i giovani americani.

Brutto episodio di violenza, qualche giorno fa, ad Austin.

Università del Texas: uno studente di 21 anni, Kendrex J. White, ha aggredito, armato di coltello, diverse persone, uccidendone una e ferendone ben tre.

La polizia dell’università ha immediatamente fermato ed identificato il ragazzo che si è consegnato senza alcuna opposizione. Lui, non ha proferito alcuna parola, non spiegando nemmeno le ragioni del suo gesto.
Dalle testimonianze di chi ha assistito al fatto è però possibile ricostruire la sequenza dei fatti. Rachel Prichett, una studentessa che stava facendo la fila per la mensa, ha raccontato di aver visto il ragazzo omicida, armato con un grosso coltello da caccia, correre contro la folla e sferrare un fendente contro un uomo che “ha accoltellato alla spalla, poi ha affondato la lama”, uccidendolo.

Da quel momento la moltitudine di gente che si trovava nei paraggi ha cominciato a scappare urlando, come riferisce un altro ragazzo che stava passando davanti all’università con la macchina. Subito dopo l’episodio la zona è stata presidiata per paura che si potessero verificare ulteriori episodi di violenza.

Purtroppo, non si tratta di un fatto isolato perché altri episodi di violenza hanno segnato col sangue le università americane in tempi recenti, ponendo l’accento su un problema, quello della violenza, soprattutto tra i giovani, dilagante in America.
Tornando all’omicidio di Austin, già subito dopo il crimine si è cominciato a parlare di rivendicazioni razziste: infatti, l’omicida è un ragazzo di colore e non si esclude che il movente sia da ricercare proprio lì.

Flebili conferme, a riguardo, vengono dalla denuncia da parte di diversi studenti e del corpo dirigente dell’università, di una campagna denigratoria e a sfondo razzista iniziata (e cavalcata dai movimenti più estremisti) immediatamente dopo il fatto. Il giorno dopo, l’università era invasa da volantini raffiguranti un uomo nero con un coltello in mano.

Il fatto ha creato grande scalpore, come racconta Kim Nguyen, una studentessa dell’università che ha postato l’immagine su Facebook, commentandola, a mio parere, ineccepibilmente: “So che cosa è successo ieri è stata una tragedia e che la gente è spaventata, sconvolta, ferita e/o alla ricerca di qualcuno da biasimare. Ma questo? Questo non va bene. Non so chi sei, ma facendo questo, stai solo diffondendo più paura e odio e approfondendo il razzismo che già esiste nella nostra società. Dobbiamo mostrare l’amore, ora più che mai, non odio. Per favore, se qualcuno vede questi volantini girare, li strappi e li butti via. […] Non lasciate che le azioni di pochi selezionati definiscano la nostra scuola. Possiamo fare meglio di così. #TakeBackTheFortyAcres.

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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