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Il sistema scuola ha retto al terremoto del Centro Italia: il “tasso di autocontenimento” non crolla

Il sistema scuola ha retto al terremoto del Centro Italia: il “tasso di autocontenimento” non crolla

La scuola ha tenuto botta al terremoto del Centro Italia. Pur se molte scuole sono crollate, gli studenti hanno potuto continuare a studiare Abbiamo

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La scuola ha tenuto botta al terremoto del Centro Italia. Pur se molte scuole sono crollate, gli studenti hanno potuto continuare a studiare

Abbiamo più volte avuto modo di sottolineare quanto il ruolo della scuola sia importante, soprattutto nelle situazioni più critiche. Il terremoto del Centro Italia ha sottolineato ulteriormente quanto già sapevamo.

La scuola non svolge solo un ruolo di istruzione ma ricopre un ruolo sociale ben più importante. La scuola è uno dei capisaldi per qualsiasi comunità civile e moderna.

Dopo il terremoto del Centro Italia, uno dei primi atti è stato far ripartire il sistema scolastico, anche sotto i capannoni. Lasciare i ragazzi a casa sarebbe stato un danno troppo grande per il loro futuro e un duro colpo per l’allontanamento dalla normalità, dalla scuola.

L’argomento è stato oggetto di uno studio condotto congiuntamente da Agi e Censis, teso ad analizzare gli effetti il terremoto del 24 agosto 2016.
Nel vagliare le dinamiche demografiche e lo stato di ripartenza delle attività produttive, una parte della ricerca ha posto la lente di ingrandimento sul rapporto terremoto-scuola.

Cosa ha scoperto?

Grazie anche al recente stanziamento di 11 milioni di Euro, oltre che ad altri finanziamenti e iniziative dettate dal primo stato emergenziale, la continuità scolastica non ne avrebbe risentito in maniera particolare.
Per dirla con le parole dei ricercatori stessi: Il terremoto ha ridotto in modo significativo la presenza degli alunni nelle scuole?”

Dai primi numeri sembrerebbe di no. L’azione delle famiglie e delle istituzioni sembrerebbe garantire una sostanziale tenuta della partecipazione scolastica” – fa sapere Agi.

Il dato, estremamene positivo, è stato definito “tasso di autocontenimento” del sistema scolastico. Questo indice mostra come le politiche emergenziali abbiano sostanzialmente sortito gli effetti sperati, grazie ad un sistema che è riuscito a garantire il medesimo numero di studenti presenti a scuola prima del terremoto.

Del “tasso di autocontenimento ” del sistema scolastico (forse solo di quello e poco altro purtroppo) non si può che essere felici.
Un tasso positivo vuol dire ragazzi che non si allontanano dalla scuola, che continuano ad apprendere anche di fronte alle avversità, che non smettono di crescere, rimanendo a contatto con quella normalità banale (e quasi noiosa) che, in momenti di difficoltà, può valere più di qualunque altra cosa.

#Faccecaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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