Tempo di lettura: 3 Minuti

La migliore università al mondo non è più americana: fine di un primato

La migliore università al mondo non è più americana: fine di un primato

La classifica di Times higher Education ridisegna la geografia delle migliori università mondiali. La notizia di oggi è di quelle che scottano. Per l

News da ogni dove, è un TG USA 2.0 da togliere il fiato
Università di Brescia e manifattura 4.0
Coronavirus, parola agli esperti al TG USA 2.0

La classifica di Times higher Education ridisegna la geografia delle migliori università mondiali.

La notizia di oggi è di quelle che scottano. Per la prima volta in quattordici anni secondo una classifica del settimane britannico “Times higher Education”, la migliore università al mondo non è americana. Sul gradino più alto del podio ci finiscono due università inglesi.

Potremmo chiamarla la caduta degli dei. Sono anni infatti, che le università made in USA sono considerate le migliori in assoluto da qualsiasi classifica, e anche nell’immaginario collettivo non sono da meno. Harvard, Yale, Columbia, Stanford per citarne alcune, sono famose in tutto il mondo per prestigio e eccellenza.

Oxford e Cambridge ottengono infatti, il primo e secondo posto, con tanti saluti all’egemonia USA in campo universitario. Certo qualcuno di voi potrà dire che le classifiche contano relativamente poco,  oppure che gli inglesi hanno voluto “tirare acqua al proprio mulino”.

Sarà vero? Non è dato saperlo, quello che è certo è che per la prima volta gli atenei americani perdono colpi. Un notizia che fa rumore anche alla luce dei risultati di un altra nota classifica internazionale, “Il Qs Wordl University rankings”.

L’ istituto infatti, aveva messo ben quattro atenei americani davanti a tutti, con il Massachusetts Institute of Technology che aveva ottenuto la palma di migliore università per il sesto anno consecutivo. A distanza di un anno, la classifica del “Times higher Education” ha rivoluzionato molto.

Una graduatoria stilata in base a parametri come insegnamento, ricerca, e influenza. Per dare un punteggio vengono valutati fattori quantitativi come le volte in cui una ricerca universitaria viene citata da accademici a livello mondiale, e fattori qualitativi come le revisioni paritarie.

Dando un occhiata più in generale alla classifica l’altro dato che emerge è il netto predominio degli atenei anglosassoni e americani, con le università europee che ottengono brutti risultati. Tra le prime dieci infatti, l’unico ateneo del vecchio continente è il Politecnico Federale di Zurigo. Ma la graduatoria del Times higher Education farà parlare di sé soprattutto per altro.

#FacceCaso

Di Luca Pennacchia

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0