Tempo di lettura: 3 Minuti

Dalla carta stampata all’online

Dalla carta stampata all’online

Un elemento importante che incide sulle statistiche della stampa quotidiana è rappresentato dalle modalità di distribuzione. Uno dei segreti della per

Registro elettronico bocciato dai prof
Pubblicità, similitudine yellow journalism-fake news ed esordio delle donne giornaliste
La tecnologia che rimodellerà il docente universitario

Un elemento importante che incide sulle statistiche della stampa quotidiana è rappresentato dalle modalità di distribuzione. Uno dei segreti della performance giapponese risiede nel fatto che tradizionalmente le vendite per abbonamento sopravanzano di gran lunga quelle in edicola: negli anni novanta le prime coprono addirittura il 94% del totale. Di converso, uno dei motivi della ristrettezza del mercato italiano è sicuramente da addebitarsi alla posizione del tutto marginale che gli abbonamenti da sempre mantengono nella stampa quotidiana: appena l’8% nel 1998. Viceversa gli abbonamenti (anche se in calo costante dagli anni settanta) coprono oggi due terzi delle vendite negli Stati Uniti (nel 1976 la percentuale corrispondente superava il 90%), il 40% di quelle inglesi, il 30% di quelle tedesche (nel 1976 era pari al 68%) il 25% di quelle francesi, più di tre quarti di quelle dei paesi scandinavi. […] La trasformazione non investe solo il processo produttivo del giornale ma anche la sua stessa natura di prodotto e merce. Nascono infatti “giornali elettronici” che non vengono mai stampati su carta e che possono essere letti (e riprodotti) attraverso Internet, rimanendo sempre entità virtuali all’interno delle memorie del computer. Nella primavera del 1992 il Chicago Tribune è stata la prima testata a creare una edizione elettronica on-line del quotidiano cartaceo. In sette anni il numero di giornali presenti in rete ha superato quota 3600: nella prima metà del 1991 hanno ospitato mediamente ogni giorno circa 35 mila articoli. […] Il 1997 appare come l’anno della definitiva consacrazione di Internet: secondo le stime correnti, il 78% delle scuole statunitensi è connesso alla rete, il 48% delle famiglie possiede un computer, l’80% dei giornalisti si collega attraverso il web, il numero dei giornali on-line supera il migliaio. Secondo un sondaggio telefonico condotto nel 1998, sono 36 milioni (pari a un quinto degli utenti di Internet e a quasi due terzi dei lettori di quotidiani cartacei) i cittadini statunitensi che utilizzano la rete per informarsi. All’inizio del 1999 il numero di giornali on-line negli Stati Uniti è di 2059, pari al 43% dei giornali elettronici di tutto il mondo. […] Uno dei caratteri fondamentali di Internet (nel bene e nel male) è la pariteticità degli accessi: ogni sito web è uguale agli altri e non esistono filtri preventivi capaci di qualificarli e selezionarli. Questa condizione offre l’opportunità a realtà periferiche, a gruppi e anche a singoli individui di farsi conoscere e guadagnare una tribuna mondiale che dieci anni fa sarebbe stata impensabile. […] Dopo una battaglia di audience con il Washington Post, USA Today risulta nel 1998 il quotidiano on-line più visitato in rete. Il sito presenta mediamente circa 30 pagine, suddivise in conque sezioni: News, Sport, Life, Money e Weather. Una redazione di quasi cento persone provvede ad aggiornarle ventiquattr’ore su ventiquattro, offrendo quindi un servizio informativo assai più tempestivo ed efficiente dell’edizione stampata. Tra il 1995 e il 1998 la consultazione via Internet è aumentata da quasi due milioni di pagine visitate al mese a ventuno milioni; all’inizio del 1999 i lettori effettivi sono stimati in più di otto milioni al mese, pari a una media di 270 mila al giorno. […] L’estensione del pubblico “elettronico” non sembra aver tolto spazio alla tiratura dell’edizione su carta, che tra il 1983 e il 1997 è salita da un milione e 300 mila copie a un milione e 600 mila (Storia del Giornalismo – Giovanni Gozzini).

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0