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Fiume di persone su Washington per dire “Never Again” contro le armi

Fiume di persone su Washington per dire “Never Again” contro le armi

Washington è stata invasa da migliaia di persone, soprattutto ragazzi, che chiedono misure contro il ricco commercio delle armi. Era il 14 Febbraio s

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Washington è stata invasa da migliaia di persone, soprattutto ragazzi, che chiedono misure contro il ricco commercio delle armi.

Era il 14 Febbraio scorso quando Nikolas Cruz, un 19enne armato, come tanti suoi coetanei, entrò alla Marjory Stoneman Douglas High School, in Florida, e uccise 17 persone.
A poco più di un mese di distanza, i sopravvissuti e l’America intera non hanno dimenticato e non hanno intenzione di farlo, come hanno dimostrato a Washington.

Dopo la strage della Marjory Stoneman Douglas High School, i sopravvissuti avevano promesso di fare qualcosa per fermare la terribile ondata di violenza tra i giovani, alimentata dalla libera circolazione delle armi. La promessa è stata mantenuta. Washington è stata invasa da un manifestazione che ha raccolto più di 800 mila persone, tra ragazzi ed adulti, per dire basta al facile commercio di armi da fuoco.

Never Again! urlano nelle piazze  gremite di Washington, chiedendo al governo di fare qualcosa di concreto. Lo stesso messaggio viene lanciato in tantissime altre città americane, ma anche al di fuori del continente, a Parigi, Londra, Milano, Roma…

Sul giornale studentesco Eagle Eye le proposte per affrontare il problema

I manifestanti vogliono in fretta misure concrete, per evitare che ulteriori stragi (dopo quella alla Marjory Stoneman Douglas High School ulteriori eventi si sono verificati) insanguinino l’America.

Sul da farsi hanno le idee chiare gli organizzatori della marcia di Washington. In un articolo pubblicato sul giornale studentesco Eagle Eye, e riproposto dal Guardian, vengono riportate diverse misure chiave da adottare, che non sia armare gli insegnanti.

  1. Divieto di armi semi-automatiche che sparano colpi ad alta velocità;
  2. Divieto di strumenti che simulano armi semi-automatiche;
  3. Predisporre un data base delle vendite di armi e rafforzare i controlli;
  4. Modificare la legge sulla privacy per consentire ai fornitori di assistenza sanitaria mentale di comunicare con le forze dell’ordine;
  5. Consentire ai Centri controllo e prevenzione delle malattie di presentare raccomandazioni per la riforma delle armi;
  6. Aumentare l’età per l’acquisto di armi da fuoco da 18 a 21 anni;
  7. Stanziare più fondi alla ricerca e ai professionisti nel settore della salute mentale;
  8. Aumentare i finanziamenti per la sicurezza scolastica.

Secondo voi cosa bisognerebbe fare? Quale è il giusto punto di equilibrio tra l’esigenza alla difesa personale, quindi le armi, e il pericolo per l’incolumità pubblica?

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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