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Niente penne, niente studio. Così proprio non va giovany

Niente penne, niente studio. Così proprio non va giovany

È mai possibile che al tempo della pandemia basti dimenticarsi le penne a casa per vedersi negato il diritto allo studio? Evidentemente sì... “Maestr

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È mai possibile che al tempo della pandemia basti dimenticarsi le penne a casa per vedersi negato il diritto allo studio? Evidentemente sì…

“Maestra, ho dimenticato l’astuccio con le penne e tutto il resto”. È bastata questa frase apparentemente innocua per scatenare il panico in una scuola elementare di Sassari, dove, per il bambino che l’ha pronunciata, quest’innocente dimenticanza si è trasformata ben presto nell’inizio di un vero e proprio incubo.

Un incubo durato 5 ore, 5 ore nelle quali quel bambino non ha potuto fare assolutamente niente. Sì, perché le norme anti-contagio previste dall’istituto sardo vietano di scambiarsi penne, matite e libri. E così facendo, la scuola non ha potuto difendere il sacrosanto diritto allo studio di quel bambino.

Su questa brutta vicenda è intervenuta chiaramente anche la Ministra Lucia Azzolina, che invitando ad utilizzare il buon senso, ha ribadito come, su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico, non sia stata in realtà imposta nessuna restrizione all’utilizzo del materiale scolastico. Ergo, penne, libri, matite e quaderni possono essere prestati, l’importante è tenere le mani frequentemente igienizzate.

Tutto risolto quindi? Beh, non proprio. Perché l’avverbio “frequentemente” lascia parecchi dubbi su quante volte l’igienizzazione delle mani debba essere ripetuta affinché lo scambio di materiali possa essere considerato sicuro. In altre parole, quanto frequentemente ce le dobbiamo lava’ ‘ste mani?

Finché non verrà data una risposta precisa a questa domanda, la sensazione è che di episodi simili a quello accaduto a Sassari se ne verificheranno ancora parecchi. Perché ogni scuola ha le sue regole e forse è proprio questa eterogeneità di giudizio consentita dal Ministero la causa dell’insorgere dei dubbi in merito alla bontà della decisione di riaprire le scuole.

Insomma, se vogliamo che le scuole restino aperte e che non costituiscano un pericolo per la salute e il diritto allo studio dei ragazzi, è necessario che vengano stabilite a monte regole chiare ed uguali per tutti. Lasciare le singole scuole in balìa degli eventi non è la decisione giusta e va capito prima che sia di nuovo troppo tardi.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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