Tempo di lettura: 1 Minuti

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo album di TAMÌ

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo album di TAMÌ

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è TAMÌ a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Primo ottob

Groover, FacceCantà: ecco “Chandler”, il nuovo singolo di Testard6 e Itaca Reveski
Cristallina è il nuovo singolo di Shottino, fuori oggi per Honiro Rookies
Ticking Time Bomb è il nuovo singolo di Estrels: ascoltalo ora!

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è TAMÌ a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Primo ottobre”.

PRIMO OTTOBRE è il primo album di TAMÌ, fuori per Uma Records e in distribuzione Sony Music. Qui la cantautrice racconta sè stessa e la realtà che la circonda, mantenendo le note malinconiche ed enigmatiche che abbiamo già incontrato nei singoli precedenti di TAMÌ, dove convivono sonorità che mescolano il il nuovo pop cantautorale, al pop punk e all’emo di inizio 2000. Il titolo rappresenta la data di nascita dell’autrice, nata il primo ottobre 1998.

La musica di TAMÌ nasce dall’inconscio e cerca di raccontare immagini e sentimenti più che eventi di vita quotidiana, cercando nuovi significati per parole vecchie che usate troppe volte hanno perso valore. TAMÌ sa emozionare fin dal primo ascolto, nonostante la sua giovane età, dimostrando di saper scrivere canzoni con una maturità sia narrativa che sentimentale.

Ecco cosa ci ha raccontato!

Ci spieghi la copertina del tuo disco? Sei un’appassionata di manga?
La copertina del mio album rappresenta il mio alter-ego, che vive da un’altra parte. La parte di me bambina che è cresciuta senza nessuna influenza del mondo terrestre per questo è rappresentata nelle stelle. Il fatto che il valore attacco sia a 0 sta a rappresentare che dei sentimenti come l’odio non le appartengono. Sono più appassionata di anime che di manga, non ne so moltissimo però perché ho iniziato a interessarmici solo negli ultimi anni. Amo i paesaggi che descrivono e la calma che emanano.

Come mai hai scelto come titolo la tua data di nascita?
L’album è una ricerca di identità. Ho scelto la mia data di nascita perché mi piace l’idea romantica dei bambini che ancora sono connessi con il cosmo. Soprattutto in canzoni come ‘Dejavu’ parlo a una parte bambina di me che non trovo più.

Quanto si tratta di un disco autobiografico?
Molto, come dicevo poco fa canzoni come ‘dejavu’ parlano di me da piccola, ‘Mani’ parla di un senso di inadeguatezza che ho sentito molto soprattutto nella mia adolescenza e ‘Non so chi siamo’ invece parla di una crisi esistenziale caratteristica mia.
Metà acustica invece spiega la mia idea di ‘amore’.

Sei giovanissima, ma teniamo a chiedertelo: ti consideri ancora un’adolescente? E cos’è che ci definisce come adolescenti?
Ormai non credo di considerarmi più un adolescente, nel senso che sono ormai 4 anni che vivo da sola all’estero e ho fatto tantissime esperienze che mi hanno fatto maturare. Direi che c’è solo un 10% di me che ancora si considera un po’ adolescente ed è la parte di me che ancora sta cercando la propria identità.

Quando sono nati i brani di Primo Ottobre e cos’è cambiato da quel periodo?
Metà acustica è nata nel 2018, un’estate a Roma.
Ancora io sempre intorno a quel periodo.
Mani è nata nel 2019 ma l’ho finita in quarantena.
Skate è la più giovane, l’ho scritta nel 2021
Pessima mossa nel 2019
Non so chi siamo nel 2020
E Dejavu nel 2020.
Ciò che è cambiato principalmente è la città dove vivo. Mi sono trasferita a Liverpool nel settembre 2020 dove ho iniziato a studiare alla LIPA accademia di musica di Paul McCartney.

Questo è un portale dedicato agli studenti e non possiamo lasciarti andare senza chiederti qualcosa riguardo il tuo percorso scolastico.
Mi ricordo che andai al liceo al Machiavelli (scienze umane) a Roma (più precisamente a San Lorenzo). Non ero la migliore della classe sicuramente, ma tendevo a fare ridere i miei compagni tutto il tempo scrivendo canzoni ironiche sulla classe e su i professori. I professori dicevano che ero sempre distratta ‘’ da un’altra parte, con la testa tra le nuvole’’. Nonostante ciò però non ho mai fallito un anno e mi sono diplomata in tempo con 80 su 100. Pochi mesi dopo il liceo sono andata in Galles a studiare Geografia umana all’università di Swansea e in contemporanea studiavo musica e scrivevo canzoni per conto mio. Mi sono laureata l’estate del 2020 quando ho mandato la richiesta alla Liverpool Institute for Performing Arts (LIPA) ora studio ‘’songwriting and Production) qui.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0