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Una generazione di disoccupati!?

Una generazione di disoccupati!?

Secondo uno studio svolto da Veneto Lavoro, un terzo dei giovani sotto i 29 anni non ha un’occupazione. È necessario prendere in considerazione vari

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Secondo uno studio svolto da Veneto Lavoro, un terzo dei giovani sotto i 29 anni non ha un’occupazione.

È necessario prendere in considerazione vari aspetti del problema. Innanzi tutto quando si esce da scuola o dall’università non sempre si è preparati al mondo del lavoro. Viviamo in una bolla ovattata per almeno una quindicina d’anni in cui ci dicono quello che dobbiamo fare e come lo dobbiamo fare, e poi ci buttano in pasto ad una realtà che non tutti sanno gestire. Non è sempre vero che dopo cinque anni di università, o sei o quelli che sono, c’è un’azienda che ti telefona e ti chiede di andare a lavorare per lei. Forse può essere vero nel caso in cui tu sia una delle eccellenze della tua università, ti sia laureato prima del tempo o con la media più alta possibile.

Se non è questo il tuo caso sarai tu a dover mandare curricula a tutte le aziende, e non sempre riceverai la risposta sperata.
Altrettanto vero è che non bisogna fuggire, che non si può ambire alla vetta più alta senza passare dal fondo, senza ricoprire quei ruoli che a volte possono essere definiti bassi o possono non piacerci.
Il problema certo riguarda anche le modalità di assunzione, che spesso sono precarie o a tempo determinato ed i contratti non sempre sono rinnovabili. Per non parlare della fregatura dei pagamenti in voucher.
Ci sono quei ragazzi che vanno all’estero a fare i camerieri per imparare una lingua straniera e per fare esperienza, e certamente è qualcosa di bello e formativo da qualunque punto di vista lo si voglia guardare. Ma è forse sbagliato restare qui a cercare di realizzare i propri sogni e concretizzare le proprie aspettative di vita con tutta la fatica che significa?

Io credo di no. Credo che viviamo in tempi molto difficili e che forse peggio di così non potevamo capitare, ma in un mondo che ci ha rubato tutto credo che non sia giusto farsi rubare la voglia di fare. Se non ci va bene oggi sarà giusto riprovare domani, e domani ancora. Se non riusciamo ad avere il lavoro dei nostri sogni, intanto diamoci da fare in quello che troviamo, anche se per sei mesi, anche se la paga non è delle migliori, e continuiamo a cercare, a proporre il nuovo che è in noi, a tentare di concretizzare le nostre passioni, a reinventarci.
Non diamo ragione a questi che parlano in continuazione dei giovani, ma poi non sanno mai veramente quello che dicono.

Di Sara Fiori

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