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Dalle stelle alle stalle. Il crollo di Renren

Dalle stelle alle stalle. Il crollo di Renren

Renren, ossia il Facebook cinese, non ha più successo ed è stato venduto per 20 milioni di dollari. Eppure aveva un seguito importante. Weibo, WeChat

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Renren, ossia il Facebook cinese, non ha più successo ed è stato venduto per 20 milioni di dollari. Eppure aveva un seguito importante.

Weibo, WeChat, Douvin. Di social network in Cina ce ne sono tanti, ma Renren non è più sulla cresta dell’onda. Nato per un pubblico universitario, era l’unione tra due social piccoli fusi insieme. In Cina, il numero di utenti dei social è enorme, circa 800 milioni, ma questo nemmeno è servito a rimanere in alto.

Arrivato, al suo apice, a oltre 100 milioni di utenti attivi, Renren non è riuscito a rinnovarsi a dovere, entrando in una spirale di caduta libera, in cui è finita a perdere numeri consistenti.
Ad agosto si era provato a riconquistare gli utenti innovando alcuni aspetti, tipo introducendo la funzione “ricordi” tra gli strumenti (come Facebook, nulla di nuovo).

Inizio interessante, ma è durato poco, finendo per perdere ancora terreno e proseguire verso il dimenticatoio.
In una crisi del genere, il social ha programmato persino una chiusura, mantenendo aperti i contenuti già presenti. Così con nostalgia gli studenti sarebbero potuti rientrare a rivedere il passato, per così dire.

Però, non troppo convinti dell’idea, la proprietà, Beijing Qianxiang Wangjing ha deciso nella vendita della società stessa, per 20 milioni di dollari, più un “omaggio” di 40 milioni in azioni Beijing Infinities.
Un declino, come tanti ne avvengono all’interno del mondo digitale, ma che fa un certo scalpore.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

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