Tempo di lettura: 1 Minuti

Covid e università: facciamo il punto di questa situazione assurda

Covid e università: facciamo il punto di questa situazione assurda

Le lezioni sono riprese quasi ovunque, vediamo insieme come si sono organizzati gli atenei italiani dopo la pandemia di Covid-19. “E all'università c

Jovanotti diventa materia universitaria!
5 progetti al femminile per l’Università del Crowdfunding
Ti piacerebbe studiare il mare? Ecco i corsi universitari che fanno per te!

Le lezioni sono riprese quasi ovunque, vediamo insieme come si sono organizzati gli atenei italiani dopo la pandemia di Covid-19.

“E all’università come sta andando?”. Classica domanda della nonna al pranzo della domenica vero? Questa volta però, lo stiamo chiedendo noi di FacceCaso; non spaventatevi, non vogliamo sapere quanti diciotto avete accettato, ma come le università del Belpaese stiano affrontando questa riapertura tanto attesa quanto temuta.

La domanda è semplice, ma la risposta per niente scontata; gli inquilini delle università italiane sono stati infatti la categoria più snobbata dall’inizio di quest’emergenza: poco rappresentati a livello istituzionale (ministro Manfredi batti un colpo se ci senti) negli ultimi mesi, più che di loro si è largamente parlato della loro movida.

Adesso che gli atenei hanno riaperto i battenti però, ci sembra giusto raccontare come la pandemia abbia colpito anche l’istruzione, la quale ha dovuto fare i conti con il Covid, che mette al bando la socialità e non consente quindi lo scambio umano e culturale su cui l’università stessa si fonda.

Come sta andando?

Beh, le lezioni online, che avevamo imparato a conoscere già a marzo, sono prepotentemente diventate routine: gli atenei, seppur aperti, non possono permettere il normale flusso di studenti che ogni giorno affolla(va) le aule e quindi: bentornati Webex, Zoom e chi più ne ha più ne metta. Tra gli atenei statali di grandi dimensioni che tengono quasi tutti a casa c’è la Bicocca, mentre nella Capitale la Sapienza consente la prenotazione del posto in aula a numeri limitatissimi di studenti.

Sulla stessa linea la Cattolica di Milano che attraverso un’app, comunica ogni giorno se e quando sia possibile seguire in presenza. C’è poi il metodo Bocconi, con gli studenti che vanno in aula a settimane alterne. All’interno dei campus, poi, la situazione è omogenea: mascherine obbligatorie in classe, al bar ed anche in biblioteca (inevitabile la moltiplicazione delle pause sigaretta), con controlli e protocolli anti-Covid molto rigidi un po’ ovunque.

Questi cambiamenti che stravolgono/annullano la vita universitaria sembrano purtroppo destinati a durare. Consapevoli della necessità di queste misure siamo anche consapevoli del grande sacrificio che comportano; quindi, giovany universitari, propongo un lungo applauso in vostro onore e se volete, unitevi al mio appello: caro secondo semestre del 2021, facci tornare in aula, perché addormentarsi sul divano alla lezione delle 14:00 non è la stessa cosa: noi rivendichiamo il nostro diritto di addormentarci sul banco, grazie!

#FacceCaso

Di Margherita Bonsignore

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0