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Tim Berners- Lee: il web come motore di sviluppo economico e sociale

Il fondatore del world wide web, ha lanciato nuovi punti di partenza per lo sviluppo della rete. Il web. È questa la parola chiave del successo di Tim

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Il fondatore del world wide web, ha lanciato nuovi punti di partenza per lo sviluppo della rete.

Il web. È questa la parola chiave del successo di Tim Berners-Lee, padre fondatore di questo spazio digitale dentro il quale ognuno di noi si muove ormai con disinvoltura, non semplicemente cliccando su programmi, ma aprendo nuovi siti e nuove piattaforme che aprono, a loro volta, delle vere e proprie finestre sul mondo. È giunto a Roma nei giorni scorsi, il fondatore del web, come testimonial per la nuova campagna Tim, ed ha colto l’occasione per fare diverse considerazioni sulla scarsa diffusione di internet tra gli italiani e sulla necessità di puntare su uno sviluppo economico e sociale in grado di modificare la mentalità e l’ideologia di un paese, forse in parte, ancora non del tutto avanzato sotto il profilo tecnologico: “Il web mobile è stato uno sviluppo molto importante negli ultimi anni, perché ha permesso di essere on line a tutte quelle persone che non potevano permettersi di comprare un pc. Ma circa il 60% del mondo ancora non usa il web, e man mano che i dispositivi si connetteranno online, quelli mobili saranno la piattaforma principale. Per questo è molto importante che gli sviluppatori costruiscano i siti web in modo da essere usati con device di qualsiasi dimensione, da un orologio, ad un telefono o ad un computer portatile, o da uno schermo di dimensione di una parete”, ha dichiarato Sir Lee a Wired.

Durante l’intervista, ha anche raccontato com’è nata l’idea di creare questo vasto sistema definito web, più estesamente il “world wide web”: aveva 34 anni quando ebbe inizio la sua creazione, studiava fisica e allora lavorava al CERN. E da lì partì il progetto, insieme a Robert Cailliau, dando vita, nel 1990, al primo server per il web, ovvero l’ httpd. Una mentalità particolarmente aperta caratterizza Sir Lee, insieme a valori di libertà radicati e di sapere condiviso che sono alla base di una così vasta rete di accesso pubblico quale è Internet. Durante la fine dell’intervista, tuttavia, Tim Berners-Lee ha voluto precisare il ruolo del web all’interno della collettività: “Quando si osserva il web è come se si osservasse l’intera umanità. Tanti diversi tipi di persone hanno plasmato varie parti del web in svariati tipi di cose, cose meravigliose, deludenti, eccitanti, frustranti … Tutte queste emozioni sono adatte a cose differenti. Naturalmente, quando navighiamo sul web, scegliamo volutamente in che posti andare, per questo è importante l’arte di scegliere quei luoghi che siano veritieri, costruttivi e stimolanti”.

Conclude così l’intervista, Sir Tim Berners- Lee, colui che ci ha permesso di navigare su siti accessibili a tutti e facilmente raggiungibili da ogni parte del mondo. Perché il suo scopo, come racconta nello spot per la campagna Tim, è quello di condividere le idee e di trovare riposte che nessuno poteva trovare da solo, per sentirci parte di qualcosa molto più grande di noi.

Di Valeria Santarelli

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