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Alimentazione e movimento: la dicotomia vincente per uno stile di vita sano

Il 75% delle malattie in Europa sono causate dall'alimentazione non corretta e dalla staticità della vita moderna. Che stiamo aspettando? (S)muoviamoc

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Il 75% delle malattie in Europa sono causate dall’alimentazione non corretta e dalla staticità della vita moderna. Che stiamo aspettando? (S)muoviamoci!

Di Silvia Carletti

Spuntini fuoripasto, l’amico che ti dice “andiamo a prenderci qualcosa al bar”, i distributori automatici a scuola e sul posto di lavoro, una vita statica, l’intrattenimento catatonico davanti la tv, e poi sovrappeso, problemi di salute, spese sanitarie che aumentano e produttività lavorativa che diminuisce. Alla base di questo processo ciclico, che sembra essere piuttosto un circolo vizioso o una trappola, c’è la scarsa capacità di alimentarsi correttamente. Ad oggi è un problema diffuso e molto discusso in Italia, paese che vanta il primato mondiale per la dieta Mediterranea ma che, ironia della sorte, registra tassi di obesità e sovrappeso elevatissimi e in continua crescita.

Ben il 40% degli italiani è in sovrappeso, mentre il 10% sulla soglia dell’obesità: un totale che ricopre esattamente la metà della popolazione. In questa generazione digitale in cui tutto è a portata di mano, o meglio di “click”, in cui lo sport è stato sostituito dalle serie tv e la tratta divano-frigorifero è preferibile alle care vecchie passeggiate nei parchi, la cura dell’alimentazione è passata in secondo piano lasciando spazio a pigrizia e superficialità. Il più delle volte le malattie cardiovascolari hanno origine da una nutrizione inadeguata dell’organismo e da cattive abitudini consolidate nel tempo. Come possiamo migliorare? Non c’è bisogno di ricorrere a diete ferree o digiuni biblici, basta solo un pizzico d’intelligenza e di buona volontà. L’intervento educativo che si sta attuando in Italia riguarda soprattutto i più giovani: l’età infantile è quella fase della crescita in cui si pongono le basi della persona, e la scuola ha un ruolo fondamentale in questo processo in quanto è l’ambiente con cui i bambini si relazionano per la maggior parte della giornata. Perciò è nelle scuole che deve iniziare l’”alfabetizzazione” all’alimentazione corretta e all’educazione fisica, due aspetti importanti anche per la crescita intellettiva del bambino.

A promuovere la “cultura della prevenzione” nelle scuole è Gianni Spinelli, presidente dell’associazione nazionale Conacuori che da sedici anni si occupa di campagne di sensibilizzazione contro le malattie cardiocircolatorie. In occasione del Congresso della fondazione che si è svolto qualche giorno fa a Modena, ha dichiarato l’intenzione di estendere il progetto di prevenzione presso tutte le scuole italiane a partire dal 2016. “Una sinergia tra scuola, studenti, mondo dell’informazione, associazioni e istituzioni, ha davvero la possibilità di cambiare abitudini ed approccio e così salvare molte vite, con le famiglie che mettono in pratica con comportamenti quotidiani idonei, gli sforzi educazionali compiuti dagli insegnanti dei loro pargoli”: è questo l’appello che il presidente rivolge non solo a studenti e docenti, ma anche a istituzioni, mass media e famiglie, che devono rendersi artefici di una presa di coscienza contro il flusso disordinato dei tempi moderni e le conseguenze che essi portano sulla nostra salute.

Perché in fondo una società consapevole è una società civile.

Di Silvia Carletti

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