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Aumentano i ritardi degli studenti ma le soluzioni arrivano puntuali

Aumentano i ritardi degli studenti ma le soluzioni arrivano puntuali

In molte scuole il problema ritardi è diventato insostenibile. Alcuni istituti, però, sembrano aver trovato il modo per limitarlo. Vediamo come. Entr

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In molte scuole il problema ritardi è diventato insostenibile. Alcuni istituti, però, sembrano aver trovato il modo per limitarlo. Vediamo come.

Entrate in seconda ora e soprattutto ritardi sistematici. Sono questi i metodi più usati dagli studenti per evitare compiti in classe e interrogazioni a tappeto senza perdere un giorno di scuola. In alcuni istituti, in particolare, il problema ritardi è diventato serio e per questo occorre trovare una soluzione.

Diverse scuole non hanno perso tempo e hanno già adottato dei provvedimenti per punire gli alunni che entrano in ritardo. Il liceo scientifico “Pitagora” di Selargius (provincia di Cagliari), per esempio, ha stabilito che chi varcherà il cancello dopo le 8.35 dovrà pagare una multa di 2 euro.

I soldi raccolti con questa multa serviranno a pagare gli operatori che prestano servizio di sorveglianza agli studenti che entrano in ritardo e che perciò devono aspettare in biblioteca l’inizio della seconda ora.

Si tratta senza dubbio di un sistema molto severo ma allo stesso tempo anche estremamente educativo in quanto contribuisce a responsabilizzare i ragazzi. Inoltre, fino a questo momento, nessun genitore si è lamentato e al giorno d’oggi non è cosa da poco.

Ma il “Pitagora” non è l’unica scuola ad aver trovato una soluzione funzionale al problema ritardi. Anche l’istituto comprensivo Aldo Lembeck” di Terralba (provincia di Genova), infatti, ha scelto di far recuperare ai propri studenti i minuti di ritardo.

Come? Semplice, facendoli uscire più tardi. In pratica si tratta di una legge del taglione applicata in maniera decisamente particolare. E se credete che un provvedimento del genere sia troppo cattivo allora potreste impallidire se vi dicessimo che a Nuoro i ritardatari vengono mandati a zappare mentre a Biella sono costretti a prestare servizio di volontariato.

Insomma, come vedete, di modi per limitare il problema ritardi ce ne sono tanti e a giudicare dai risultati funzionano tutti. Perciò care scuole rimboccatevi le maniche e cercate anche voi di trasformare i ritardi in qualcosa di…produttivo.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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