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“Il preside è gay” sul muro della scuola sarebbe dovuta essere un’offesa… Peccato!

“Il preside è gay” sul muro della scuola sarebbe dovuta essere un’offesa… Peccato!

"Il preside è gay" non è un'offesa, denota però un serio problema di omofobia tra i giovani Un alluno di una scuola di Ravenna ha pensato di scrivere

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“Il preside è gay” non è un’offesa, denota però un serio problema di omofobia tra i giovani

Un alluno di una scuola di Ravenna ha pensato di scrivere “Il preside è gay” fuori dall’edificio. Forse pensava di offenderlo? Beh, non ci è riuscito, è riuscito però a mettersi in ridicolo, quello sì…

Il fatto

Il fatto è avvenuto presso il Liceo scientifico Alfredo Oriani di Ravenna, ciò che è interessante però, non è la maleducazione del ragazzo bensì l’idea del dirigente. Gianluca Dradi, preside del liceo ha deciso che quella scritta non deve essere cancellata e ha specificatamente detto: “Resti lì come pietra d’inciampo per l’intelligenza umana”.

Che significa? Nella spiegazione fornita da Gianluca Dradi nel non voler rimuovere la scritta davanti a scuola rivela un grosso problema che, purtroppo, è diffuso anche tra i giovani. L’omofobia. Per quale motivo “Il preside è gay” dovrebbe mai essere un’offesa? O un modo per ridicolizzare o mettere in difficoltà un persona? Non lo è, semplice. Il gesto del preside è un grande insegnamento per i giovani (e non solo) che frequentano quella scuola e anche per tutti coloro che sentiranno questa storia.

Il problema

Il problema è che per la nostra cultura, per i nostri giovani, l’essere omosessuali deve essere un motivo di vergogna, un motivo per cui si viene presi in giro. Ma davvero siamo ancora messi così? Condivido pienamente il pensiero del Preside quando sostiene che il problema non sta nella “falsa attribuzione di una condizione” ma proprio nel fatto che il ragazzo “l’abbia pensata come offesa”.

Questa storia è importante anche perché avviene in una scuola, nel luogo in cui i giovani si formano, nel luogo in cui dovrebbe essere insegnato loro di non doversi vergognare del proprio orientamento sessuale e che l’essere “gay” o “lesbiche” non è un’offesa.

Credo che prima di tutto, prima di ogni cosa, la scuola debba insegnare l’UGUAGLIANZA. Uguaglianza in tutti sensi, tra etnie, religioni, orientamenti sessuali e tra i sessi. La diversità è la nostra più grande ricchezza e se la scuola fallisce nell’insegnare questo, che senso ha saper fare le derivate e gli integrali?

#FacceCaso

Di Chiara Zane

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