Il Master permetterà agli studenti di conoscere in ogni dettaglio la più grande piaga del nostro paese: ma soprattutto consentirà loro di combatterla.
Il Master permetterà agli studenti di conoscere in ogni dettaglio la più grande piaga del nostro paese: ma soprattutto consentirà loro di combatterla.
Un master che permetta ai suoi studenti di combattere la Mafia con mezzi adeguati, è questa l’idea del corso. Mettere a disposizione della giustizia idee, capacità e azioni concrete. È stato inaugurato anni fa all’Università di Pisa ed ora sbarca anche a Torino, Palermo e Napoli.
Ne parla Alberto Vannucci, professore di Scienza Politica dell’Università di Pisa
“Dopo nove anni il primo master anti-corruzione e antimafia italiano, nato a Pisa grazie a Libera, si fa itinerante e da Torino fa rotta verso sud, passando per Napoli e Palermo”, dice il professore per bocca dell’ufficio di presidenza di Libera.
“Un importante segnale di condivisione, nella consapevolezza che la conoscenza è precondizione di qualsiasi reazione istituzionale, che il sapere critico è l’arma più potente contro i mafiosi e corrotti. Di qui un impegno assunto assieme a Libera dalle quattro università per l’elaborazione di un percorso formativo congiunto, volto alla formazione delle coscienze e delle competenze necessarie dei futuri professionisti dell’etica”.
Il Master
Il Master Interuniversitario, che è di 2° livello ed ha nome ufficiale di “Analisi, Prevenzione e Contrasto della Criminalità Organizzata e della Corruzione”, è iniziato il 14 febbraio scorso a Torino, con la lectio magistralis di Luigi Ciotti presso la Fabbrica delle E.
Le lezioni si ordineranno in 320 ore, suddivise tra temi di ordine giudiziario, politico, e vere lezioni “sul campo”. Al termine delle lezioni vi sarà anche un tirocinio finale volto alla scrittura della tesi, con la quale si concluderà il percorso.
Più di 60 i professori coinvolti, tra cui si avranno docenti, giornalisti, magistrati, forze dell’ordine, operatori sociali e amministratori pubblici.
Chissà che tra questi banchi non ci siano i Falcone e Borsellino di domani, che tanto aspettiamo.
COMMENTS