Sembra che assegnare tanti compiti delle vacanze non solo non aiuti gli studenti, ma sia addirittura controproducente. Vediamo perché. “Meno compiti
Sembra che assegnare tanti compiti delle vacanze non solo non aiuti gli studenti, ma sia addirittura controproducente. Vediamo perché.
“Meno compiti per Natale, gli studenti devono stare in famiglia”. Con questo appello contenuto in una circolare inviata a tutte le scuole, lo scorso dicembre il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti si schierava contro quell’abitudine diffusa in Italia di caricare i ragazzi di compiti delle vacanze.
All’epoca molti storsero il naso di fronte alle parole dell’attuale leader del MIUR. A distanza di alcuni mesi, però, possiamo finalmente dire che non solo l’invito di Bussetti era assolutamente legittimo, ma anche che chi non lo ha raccolto non ha di certo fatto il bene dei suoi studenti.
Sì perché da un recente studio statistico internazionale sugli apprendimenti in Lettura dei bambini di quarta elementare è emerso che i ragazzi ai quali viene assegnata una quantità ridotta di compiti delle vacanze ottengono poi risultati scolastici migliori (in termini di voti) rispetto ai colleghi costretti ad eseguirne una moltitudine.
Nell’indagine in questione, infatti, i 548 punti ottenuti in media da tutti gli studenti italiani presi in esame scendono a 543 se prendiamo in considerazione soltanto coloro che fanno i compiti a casa tutti i giorni. 552 è invece il punteggio fatto registrare da quegli alunni che li eseguono solamente una volta a settimana.
Questi numeri, oltre a confermare una volta di più che a contare non è tanto la quantità quanto la qualità, provano che è molto meglio lavorare in classe che non a casa, dove i ragazzi sono orfani del sostegno del docente, senza il quale sembrano risentire di più dei carichi di lavoro.
Niente più compiti delle vacanze quindi? Non esattamente. Tenersi in “allenamento” durante l’estate e le feste è infatti fondamentale per non perdere il ritmo e farsi trovare preparati alla ripresa delle lezioni. Ciò che ci sentiamo di consigliare agli insegnanti , però, è di non esagerare, perché il troppo stroppia, anche nello studio.
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