Tempo di lettura: 2 Minuti

Gli stalker di Chernobyl

Gli stalker di Chernobyl

La zona di esclusione di Chernobyl dovrebbe impedire l'accesso. Ma ci sono dei ragazzi, i cosiddetti stalker, che entrano ed escono a piacimento. Chi

Sexting, radioattività e affini, mi sa tanto che c’è il TG USA
Fridays for school, la protesta degli studenti per tornare a scuola
Chernobyl: i numeri di un “mito”

La zona di esclusione di Chernobyl dovrebbe impedire l’accesso. Ma ci sono dei ragazzi, i cosiddetti stalker, che entrano ed escono a piacimento.

Chi di voi non ha visto la serie “Chernobyl” alzi la mano. E la alzi anche chi, prima di vederla, conosceva l’effettivo svolgimento degli eventi che hanno portato a far saltare il reattore della centrale ucraina.

Potremmo scommettere che ad alzare la mano, saranno pochi in entrambi i casi. Uno, perché la serie è meravigliosa, e se ve la siete persa andate assolutamente a recuperarla, due, perché si parla di eventi accaduti nel 1986. Che sembra ieri. Ma sono passati più di trent’anni.

L’Italia aveva vinto solo 3 mondiali, il muro di Berlino era ancora in piedi, tutti ascoltavano “Papa don’t preach” di Madonna e Rita Levi Montalcini vinceva il Nobel per la Medicina.

E poi c’era Jimmy, lo “stalker” di Chernobyl.

Jimmy, nome di fantasia, è un ragazzo che di recente è stato intervistato da “L’Internazionale”, a proposito della sua attività a Chernobyl. Di lavoro fa la guida o, sarebbe giusto dire, lo “stalker”. Se state pensando a uno che di lavoro segue le persone, non è questo il caso.

In questo caso “stalker” è, infatti, una specie di guida che ti accompagna in luoghi abbandonati o inaccessibili. Chernobyl, appunto, uno dei luoghi più radioattivi e, in teoria, meno accessibili al mondo.

Credo che la gente dovrebbe imparare ad apprezzare ciò che rimane dopo di sé, ciò che è rimasto dopo la tragedia” dice ai microfoni de’ “L’Internazionale” uno dei collaboratori di Jimmy.

Per guadagnare qualcosa, oggi vengono addirittura organizzate visite guidate della zona”, racconta invece Maksim, “che hanno un significato molto diverso da quello percepito dalla gente del posto, perché la maggioranza delle persone che fa questi viaggi è avvertita come un peso”.

La cosiddetta “zona di esclusione”, cioè l’area interdetta agli uomini, si estende per circa 2600 Km quadrati. Solo con guide specializzate e particolari permessi è possibile entrarvici.

A meno che non siate degli “stalker”.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0