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Studenti in tenda a Palermo per intoppi nell’assegnazione degli alloggi

Studenti in tenda a Palermo per intoppi nell’assegnazione degli alloggi

Situazione paradossale a Palermo per intoppi nell'assegnazione degli alloggi universitari agli studenti. L'83% ancora non l'ha ricevuto. Dormire in t

Affitto mio, quanto mi costi: 402€, spese escluse (di media!)
Universitari mammoni?
Le incognite sull’università fanno crollare gli affitti per i fuori sede

Situazione paradossale a Palermo per intoppi nell’assegnazione degli alloggi universitari agli studenti. L’83% ancora non l’ha ricevuto.

Dormire in tenda fuori dall’università e lavarsi nei bagni pubblici dell’edificio. È la paradossale situazione che da qualche giorno stanno vivendo alcuni studenti dell’ateneo di Palermo. Sulla carta avrebbero i requisiti per ricevere uno degli alloggi universitari, ma di fatto non hanno un tetto sulla testa per colpa della burocrazia. Sono una decina a trovarsi in queste condizioni. A loro si sono uniti altri compagni per solidarietà e per accendere la luce su quella che a tutti gli effetti è una violazione del diritto allo studio.

Il portale Open ha pubblicato un articolo su questa problematica, dove riporta che su 2700 idonei al posto letto, solo 743 lo hanno effettivamente ricevuto. L’83% delle matricole o al primo anno di magistrale, che ne avrebbe diritto per poter studiare a Palermo, non ha in realtà alcuna sistemazione.

Questo problema ha un’origine chiara: la burocrazia. Basti pensare al caso dell’Hotel Patria. Una struttura con 70 posti, presa in gestione e rimessa a nuovo dalla stessa università palermitana, che non può essere messa a disposizione perché manca il certificato di agibilità antisismica. Gli studenti chiedono che le procedure vengano sbrogliate al più presto e fanno appello alla regione affinché vengano stanziati nuovi fondi per coprire il 100% degli aventi diritto. Da canto suo il rettore Fabrizio Micari ha assicurato che farà tutto il possibile per venire incontro ai ragazzi. A partire dal non procedere con lo sgombero della “tendopoli” e del picchetto di protesta.

Altri casi simili

La protesta di Palermo fa emergere un problema diffuso in molte realtà italiane. A Roma un anno fa successe la medesima, cosa con 5000 universitari accampati nel “pratone” della Sapienza. Alla mancata assegnazione degli alloggi si unì anche la rivolta contro il rincaro degli affitti nella zona. Gli interessati contestavano la presenza di un vero e proprio racket sulla pelle dei fuori sede.

E sempre di un anno fa è il caso di Bologna, dove le associazioni studentesche protestarono davanti al rettorato dell’UniBo per il caro-affitti. Nella città degli asinelli, sostengono i ragazzi, il grosso del problema è generato dalla piattaforma Air Bnb. Una sorta di concorrenza sleale di un gigante del web, che produce un costante aumento degli annunci online e sottrae ai giovani la possibilità di un affitto dignitoso economicamente sostenibile. A settembre scorso anche nel capoluogo emiliano sono comparse le tende. In piazza Maggiore, davanti alla sede del comune.

La richiesta unanime, che accomuna i casi citati e tutti gli altri simili, è quella di regolamentare il sistema degli affitti, e snellire le procedure di assegnazione.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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