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Problema Covid-19, la soluzione è la saliva per il mondo scolastico?

Problema Covid-19, la soluzione è la saliva per il mondo scolastico?

La Regione Lazio attende l'ok per iniziare a fare dei test rapidi sulla saliva degli studenti. Tuttavia la situazione potrebbe non essere così semplic

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La Regione Lazio attende l’ok per iniziare a fare dei test rapidi sulla saliva degli studenti. Tuttavia la situazione potrebbe non essere così semplice.

Entrano in aula alle 8, ricevono la notizia della positività di una compagna di classe e dopo appena mezz’ora sono già tutti in quarantena. Nel folle rientro a scuola post-lockdown dello scorso lunedì è successo anche questo e per gli studenti (e le loro famiglie) coinvolti non è stato affatto piacevole.

E così, per evitare di dover fronteggiare situazioni di questo tipo, la Regione Lazio si è già messa in moto e ha richiesto ufficialmente all’Istituto delle Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma il permesso di poter effettuare dei test rapidi sulla saliva degli studenti.

Test rapidi sulla saliva? E che so’? Dove sono finiti i tamponi e i sierologici? Ok, calma, se credete che questi due siano gli unici test atti ad individuare l’eventuale presenza del virus SARS CoV-2, vi sbagliate di grosso perché, a detta dell’OMS, ne esistono più di 100 e il test rapido sulla saliva è uno di quelli. Ed è anche di “marca” italiana, perciò che cosa volete di più?

Che vi spieghi come funziona? Ok, d’accordo. Si preleva un campione di saliva con un cotton-fioc, si appoggia su uno stick di plastica simile a quello dei test di gravidanza e dopo appena tre minuti, quest’ultimo vi dirà se siete positivi (due striscette) o negativi (una sola striscetta).

Il test in questione ha un’affidabilità vicina al 100%, costa poco e come abbiamo visto, è pure molto veloce. Insomma, sembra proprio la soluzione più adatta a fronteggiare il problema Covid-19 nelle scuole del Lazio e (speriamo) anche in quelle di tutta Italia. Ma, c’è un ma, un grosso enorme ma.

Visto che alcuni genitori si sono sentiti in diritto e in dovere di alzare la voce per protestare circa l’obbligo di indossare le mascherine in classe, cosa direbbero questi individui se i loro figli venissero trattati come “cavie” e sottoposti regolarmente a questo esame? La speranza ci dice “niente”, ma la logica ci suggerisce tutt’altro, speriamo di sbagliarci.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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