La giovane scrittrice ha da poco pubblicato "Chi parla poco ha gli occhi che fanno rumore". Noi di #FacceCaso le abbiamo fatto qualche domanda per far
La giovane scrittrice ha da poco pubblicato “Chi parla poco ha gli occhi che fanno rumore”. Noi di #FacceCaso le abbiamo fatto qualche domanda per farci raccontare al meglio questo suo lavoro.
-Raccontaci brevemente da dove hai tratto l’ispirazione per questo romanzo.
L’ ispirazione è nata dalla quotidianità di una realtà che c’è da sempre in ogni città, ovvero i senza fissa dimora. È una realtà importante, e ho voluto dar voce,e spero di esserci riuscite a queste persone, perché nessuno deve star solo e soprattutto se in difficoltà. Perché purtroppo la nostra società è troppo frenetica, e spesso fa trascurare le cose semplici, reali. Bisogna dare più importanza ai rapporti umani,senza pregiudizi.
-È, in un certo senso, un lavoro autobiografico? Insomma, quanto c’è di te nel racconto?
Girando per Roma, spesso ho visto e vedo queste realtà alle quali non sono mai rimasta indifferente. Sicuramente ho voluto scrivere emozioni, pensieri che ho avuto e che mi sono portata sempre dentro ed era ora di condividerle.
C’è molto di me nel racconto, sia quando parlo dell’incontro tra Mara e Antonio, e sia quando scrivo del rapporto di Mara con suo padre. Mio padre è stato un grande faro per me nella mia vita, e ho voluto esaltare appunto l’importanza del rapporto figlia/o con il padre.
-Uno dei protagonisti è un padre: come mai hai voluto dare così ampio spazio a questa figura?
Perché si parla spesso delle mamma, in una famiglia ma è necessario anche dare risalto anche al ruolo del padre, che è molto importante , sempre nella crescita insieme alla madre.
-Qual è stato l’incontro più importante della tua vita?
Gli incontri importanti sono stati: la mia famiglia, e i miei amici. Nella mia vita come scrivo nella dedica del mio libro ogni incontro può lasciare qualcosa di bello o no, l’importante sta a noi trarne il meglio.
-Tre parole con cui definiresti questo tuo libro
Le tre parole che userei per definire il mio libro sono: umano, emozionante e vero.
-Silvia, siamo giunti al termine di questa nostra intervista: lasci un saluto ai lettori di FacceCaso?
Ciao ragazzi, spero che leggerete il mio libro, e che vi emozionerà. Potete seguirmi su FB alla mia pagina “I miei libri” dove ci sono le varie novità e sul mio sito www.SilviaBrindisi.it!
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