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Dopo il permesso per il cane malato, la concessione del gatto a lezione

Dopo il permesso per il cane malato, la concessione del gatto a lezione

Quella che stiamo vivendo è una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolge gli animali. Negli ultimi anni sempre più gente sceglie la via vege

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Quella che stiamo vivendo è una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolge gli animali. Negli ultimi anni sempre più gente sceglie la via vegetariana, sempre più persone diventano vegane gridando al mondo che “gli animali sono come noi”. Il caso americano che coinvolge una ragazza ed il suo gatto ne è esempio.

Dopo il cane ora il gatto. In Italia Berlusconi ha scelto la linea animalista, su consiglio di Michela Vittoria Brambilla, mentre in nel resto del mondo crescono le proteste contro gli allevamenti intensivi, la caccia e la vivisezione. Al punto che le istituzioni, sotto la pressione di questi continui segnali di cambiamento, si stanno abituando ad accontentarli.

Ora sta ad ognuno di noi giudicare se questo è un bene o un male, ma sembra sempre che non si parli mai del merito, quanto dell’opportunità. In sostanza i cambiamenti non sono, come è naturale, segno di un cambiamento delle istituzioni. Sono piuttosto conseguenza del timore di finire in tribunale. Infatti queste persone, inseparabili dai propri animali, chiedono diritti minacciando cause legali.

La donna che aveva preteso di poter stare a casa dal lavoro per la malattia del cane, vedendosi rifiutata la richiesta, si è rivolta alla Lega Anti Vivisezione. Il presidente ha minacciato una denuncia e la Sapienza è stata costretta, per non perdere tempo in aula, a concedere il permesso. Così come ha minacciato conseguenze legali la studentessa americana della North Carolina State University che ha voluto a tutti i costi portare con sé a lezione il gatto. Appellandosi ad un presunto diritto all’animale di compagnia.

L’Università avrebbe facilmente vinto la causa, ma pur di non perdere tempo e soldi in tribunale ha acconsentito. Creando, come nell’altro caso, un importante precedente.

Per alcuni è una grande conquista, per altri una eccessiva permissività. Di sicuro la questione è controversa. Per esempio, se ci fosse qualcuno allergico al gatto in aula, il diritto all’animale da compagnia decadrebbe, o l’ateneo dovrebbe costringere il malcapitato a cambiare facoltà? E non è quello di minacciare azioni legali un vero e proprio ricatto? 

 

#FacceCaso

 

Di Alessandro Luna

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