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I detenuti e l’università

I detenuti e l’università

I problemi del nostro paese fanno i conti con le differenze rispetto all’estero. In Italia solo 178 detenuti iscritti all’università, numeri bassissim

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I problemi del nostro paese fanno i conti con le differenze rispetto all’estero. In Italia solo 178 detenuti iscritti all’università, numeri bassissimi.

L’inclusione è un tema che affrontate volentieri? La verità è che, sia il caso di extracomunitari, disabili o detenuti, non ci piace proprio l’idea di parlarne.
Ma noi parliamo di questi ultimi e il legame con l’università italiana. Quasi nullo. Infatti le carceri italiane si focalizzano pochissimo sul costruire percorsi di studio accademico per i propri detenuti. Ne fuoriesce che solo 178 carcerati in tutto lo stivale studiano qualcosa durante la loro “permanenza”.

Questo è un problema non da poco, perché la crescita di questo numero favorirebbe enormemente l’integrazione nella società una volta esauritasi la pena. Creerebbe inoltre cittadini con maggior padronanza di mezzi educativi, cosa utile per tutti, loro in primis.
Il confronto con un altro paese europeo simile al nostro è impietoso. In Spagna sono oltre mille i carcerati che si destreggiano con l’università dietro le sbarre. 5 volte il nostro numero nazionale.

Emergono questi dati grazie all’analisi comparata condotta da Gerardo Pastore, ricercatore del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa.
Fa parte della collaborazione con Andrea Borghini, delegato del rettore dell’Ateneo pisano per il Polo Universitario Penitenziario di Pisa, e Antonio Viedma Rojas della Universidad Nacional de Educación a Distancia (Uned) di Madrid.

Cosa ci dice? “Il primo dato che si registra dal punto di vista quantitativo è quello relativo alla partecipazione delle persone detenute a corsi universitari. E su questo punto il ritardo dell’Italia è particolarmente marcato. Infatti sebbene non sia semplice inquadrare il fenomeno in chiave comparata, i dati ci dicono ad esempio che nel 2015 gli iscritti erano 178 su una popolazione carceraria di circa 52mila persone in Italia e 1.020 su circa 61mila detenuti in Spagna”.

Differenza netta che accresce nei numeri non appena ci allontaniamo da tale confronto e lo facciamo con altri paesi europei ed extraeuropei.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

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