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Scuola, immigrazione non fa rima con integrazione?

Scuola, immigrazione non fa rima con integrazione?

L'immigrazione è un fenomeno sempre più diffuso nel nostro Paese e i suoi effetti si fanno sentire anche nell'ambiente scolastico. Vediamo come. Cont

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L’immigrazione è un fenomeno sempre più diffuso nel nostro Paese e i suoi effetti si fanno sentire anche nell’ambiente scolastico. Vediamo come.

Continuano i problemi di integrazione nelle scuole italiane. La scorsa settimana vi avevamo parlato dell’aumento del numero degli studenti con disabilità iscritti alle scuole primarie e secondarie e della conseguente difficoltà degli istituti nell’offrire loro un servizio dignitoso.

Oggi invece ci concentriamo su una questione molto discussa nel nostro Paese ma che raramente viene accostata agli ambienti scolastici: l’immigrazione. Questo fenomeno, come sappiamo, ha portato in Italia milioni di bambini (e non solo) che, al pari dei loro coetanei, hanno bisogno di essere istruiti.

Secondo il rapporto OCSE Pisa, attualmente gli studenti immigrati regolarmente iscritti a scuola formano circa il 17% del totale. Una percentuale in crescita rispetto a qualche anno fa, una percentuale che, però, è anche fonte di numerosissimi problemi per le scuole italiane.

Uno su tutti quello già citato dell’integrazione. Trovare il giusto equilibrio tra alunni italiani e immigrati è diventato sempre più difficile. Spesso accade che uno dei due “gruppi” sia molto più numeroso e che di conseguenza l’altro si senta isolato rispetto al resto della classe.

Ma ancora più importanti sono i problemi che hanno gli studenti immigrati nell’apprendimento. Sempre stando ad OCSE Pisa, infatti, poco più del 50% di loro riesce ad ottenere i risultati scolastici di base richiesti dall’OCSE in lettura, matematica e scienze.

Le difficoltà sono principalmente legate, neanche a dirlo, alla lingua. La maggior parte dei bambini immigrati ha una conoscenza decisamente scarsa dell’italiano quando inizia a frequentare la scuola e spesso i maestri non li aiutano a sufficienza. Alcuni di loro, poi, non capiscono neanche il loro disagio di questi ragazzi.

Insomma, nonostante favorire l’integrazione sia in teoria uno degli scopi principali della scuola, perseguire questo obbiettivo nella pratica è molto più difficile di quanto si possa pensare. Non bisogna arrendersi però, anzi queste problematiche devono poter essere uno stimolo a rimboccarsi le maniche e a fare il possibile per rendere la scuola un posto per tutti, senza barriere.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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