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Diritto alla scienza e libertà di ricerca: come siamo messi in Italia?

Diritto alla scienza e libertà di ricerca: come siamo messi in Italia?

Ecco la classifica ideata dal professor Andrea Boggio. #FacceCaso. Sapete com'è posizionata l'Italia in termini di tecnologie di riproduzioni assorti

Ripetizioni costose? No grazie!
Una camicia senza macchia (e senza paura)
E se Google stesse pensando all’ ecommerce?

Ecco la classifica ideata dal professor Andrea Boggio. #FacceCaso.

Sapete com’è posizionata l’Italia in termini di tecnologie di riproduzioni assortita, ricerca con cellule staminali embrionali umane, decisioni sul fine vita, e aborto? In poche parole, di scienza? Male, senza troppi giri di parole. 26esimi su 46 paesi esaminati.

Il lavoro è stato condotto dall’Associazione Luca Coscioni, che presenta l’indicatore dei diritti alla scienza. I parametri dei paesi esaminati sono quelli citati sopra, elementi molto importanti riguardo lo sviluppo scientifico di un paese.

In termini di libertà di autodeterminazione siamo 31esimi ( dietro a realtà come Messico, Taiwan, Albania! ) , mentre sulla libertà di ricerca scientifica ci classifichiamo al 29esimo posto ( prima di noi Vietnam, Corea del Sud e Iran!). Sulla ricerca con gli embrioni tocchiamo il fondo, 53esimi.

Ma perché così indietro? La posizione dell’Italia dipende dal fatto che i finanziamenti alla ricerca sono inferiori alla media europea e ci sono troppi pochi ricercatori. Siamo arretrati anche a proposito di competenze scientifiche degli studenti di scuola superiore e di capacità di attrarre studenti dall’estero.

La classifica degli stati che maggiormente proteggono scienza e favoriscono scienziati si basa su dati Messi a disposizione da organizzazione internazionale come la Banca Mondiale, Unesco, OECD ed il World Economy Forum.

Questi dati confluiscono in indicatori che misurano vari aspetti del diritto alla scienza: investimento pubblico in ricerca e in educazione terziaria, numero di pubblicità e ricercatori, qualità di università di ricerca e impatto della produzione scientifica e numero di persone che conseguono un dottorato di ricerca.

“Nell’era delle paure, persino la libertà è presentata come un pericolo dal quale difendersi. Le proibizioni contro la ricerca scientifica e la libera scelta sul nostro corpo tolgono salute e speranza, rafforzando l’arbitro del potere” – commentano Marco Cappato (famoso per la storia di dj Fabo, ricordate?) e Filomena Gallo, tesoriere e segretario dell’associazione, che presenteranno la classifica nel congresso che si terrà il 5, 6 e 7 ottobre a Milano.

“Sarà l’occasione per dare ascolto alla voce dei ricercatori, delle persone malate e con disabilità e di tutti gli altri cittadini che si vogliono unire per conquistare nuove riforme laiche dal corpo dei malati di cuore alla politica. Sarà il congresso di chi vorrà incarnare la “libertà in persona”, per vivere liberi, fino alla fine.”
E, aggiungo, magari anche per fare uno scossone ad un altro degli aspetti carenti di questo paese.

#FacceCaso.

Di Emanuele Caviglia

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