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Numero chiuso: non convince la proposta dell’Università di Ferrara

Numero chiuso: non convince la proposta dell’Università di Ferrara

Arriva dall'Università di Ferrara una proposta sperimentale per superare il numero chiuso. Risposta scettica da parte dell'UDU: “Servono investimenti,

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Arriva dall’Università di Ferrara una proposta sperimentale per superare il numero chiuso. Risposta scettica da parte dell’UDU: “Servono investimenti, non esperimenti”.

L’incubo del test d’ingresso è ricorrente in molti neodiplomati italiani. Nella classifica delle tante storture e incoerenze del sistema universitario pubblico italiano uno dei primi posti lo merita il numero chiuso.

La questione e la proposta

L’articolo 33 della Costituzione garantisce il diritto allo studio e la libertà di insegnamento. Il medesimo articolo, al contempo, dà alle università il diritto di organizzarsi autonomamente, nei limiti imposti dalla legge. In concreto, da un lato ci sono le esigenze degli atenei di calmierare l’iscrizione ad alcune facoltà per esigenze strutturali. Dall’altro lato si manifesta il controsenso di limitare l’accesso all’istruzione universitaria in un paese con carenze croniche di laureati specializzati.

Una possibile idea per uscire da questa impasse pare arrivare dall’Università di Ferrara. La proposta sperimentale prevede la normale immatricolazione per coloro che superano il test d’ingresso nazionale. Oltre a questi, altri 600 studenti si potranno iscrivere liberamente. Saranno immatricolati solo dopo aver superato tutti gli esami del primo semestre. La media dei loro voti non dovrà essere inferiore al 27, pena l’esclusione dal corso.

La risposta degli studenti

A qualcuno potrebbe sembrare un primo passo verso il cambiamento. Non è così per l’Unione degli Universitari (UdU). La confederazione di associazioni studentesche, fondata nel 1994 e presente nei più importanti atenei italiani, opera a tutela dei diritti degli studenti battendosi per l’effettiva garanzia del diritto allo studio. Per loro questa idea è del tutto sballata.

Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’UdU, ha dichiarato: “Siamo a dir poco sconcertati da questa notizia, che possiamo definire come una vera e propria presa in giro per gli studenti”. Le dure parole scaturiscono dallo scetticismo verso un esperimento limitato ad una sola realtà locale per una selezione fatta al livello nazionale. Continua Gulluni: “Ribadiamo ancora una volta che il numero chiuso si supera con investimenti strutturali e non provando a trovare soluzioni pasticciate ed estemporanee che non faranno altro che creare ancora più confusione”.

Ariosto

A dispetto delle apparenze, quindi, dalla città di Ludovico Ariosto, le cui opere ruppero gli standard e i canoni letterari dell’epoca, non sembrano essere arrivate altrettanto convincenti rivoluzioni sul tema numero chiuso. Per superarlo definitivamente, gli studenti chiedono a gran voce che si ripensi per intero il sistema di reclutamento universitario. A partire da un miglior orientamento già durante gli anni scolastici e passando attraverso un massiccio aumento dei docenti.

A ben vedere, sarebbe stata una grossa perdita per la cultura mondiale se, per via del numero chiuso, Ariosto non avesse potuto abbandonare gli studi in Legge per passare a Lettere.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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